Gli indiani d’America massacrati perché erano musulmani. Pensate che sia Lercio? Beh, vi sbagliate. A dirlo è un importante chierico palestinese appartenente ad Hamas in un intervista con la Tv libanese Mayadeen TV. Lo rivelano come sempre i fantastici amici di MEMRI
Lo sceicco Salem Salameh, membro del consiglio legislativo di Hamas e vicedirettore della Palestine Islamic Scholars Association, ha dichiarato in un’intervista del 26 dicembre 2019 su Mayadeen TV (Libano) che è inconcepibile per i musulmani che ci siano altri musulmani che riconoscono e normalizzano le relazioni con Israele.
Ha detto che ciò costituisce un tradimento di Dio, dell’Islam e dei musulmani e che la Palestina e Gerusalemme sono terre islamiche appartenenti a tutti i musulmani nel mondo.
E fin qui pazienza, sappiamo come la pensano i palestinesi. Ma poi arriva la “notiziona”. Gli indiani d’America sarebbero stati massacrati perché erano musulmani. Addirittura avevano costruito moschee.
Ora, già sapevamo da Erdogan che l’America non venne scoperta da Cristoforo Colombo ma da navigatori musulmani tanto che il buon Colombo passando al largo di Cuba pare abbia visto le cupole delle moschee. Adesso il chierico di Hamas ci spiega che il genocidio dei nativi americani venne perpetrato perché i poveretti credevano in Allah.
Qui andiamo molto oltre il solito storytelling musulmano secondo il quale tutto è di loro proprietà, qui sfioriamo la fantascienza. E il brutto è che molta gente ci crede veramente, specie se a sparare certe stupidate è un chierico dell’importanza dello sceicco Salem Salameh o un capo di Stato come Erdogan.
Ci troviamo di fronte al più classico degli esempi di “riscrittura della storia” su cui si basa praticamente ogni pretesa musulmana se non addirittura tutta la religione islamica.
Prendiamola sul ridere anche se in effetti da ridere ci sarebbe ben poco di fronte a questa vera e propria istigazione all’odio verso Israele e verso l’America.