Cresce la campagna di boicottaggio islamica contro i prodotti francesi. L’altro ieri Erdogan è arrivato a dire che la vita dei musulmani in Francia è paragonabile a quella degli ebrei durante il nazismo. Infame pericoloso perché sa esattamente quello che dice.
A rincarare la dose ci ha pensato ieri il Grande Ayatollah Ali Khamenei il quale in un Twitt si è chiesto il perché Twitter censurasse chi nega l’olocausto ma non chi pubblica vignette offensive per il Profeta. Anche qui, l’assassino iraniano conosce benissimo la differenza tra un abominio e la satira ma sfrutta l’ignoranza del mondo musulmano per alimentare odio verso i non musulmani.
Ed è questo il vero concetto su cui ci dovremmo concentrare quando analizziamo la campagna di Erdogan e ora di Khamenei, cioè di uno dei massimi esponenti del mondo sunnita e del massimo esponente di quello sciita. Il problema non sono le offese a Maometto ma il fatto che finalmente si metta un freno alla autolegislazione islamica, che gli “infedeli” non accettano più che nella loro società moderna vi sia una seconda società che applica leggi medioevali.
Il vero attacco non è quindi a Macron o alla Francia, ma a tutto il mondo infedele
Il vero attacco non è quindi a Macron o alla Francia, ma a tutto il mondo infedele. Su questo dobbiamo ragionare con molta attenzione, specie in un momento come questo nel quale il mondo è impegnato a combattere una tremenda pandemia e non può permettersi il lusso di essere distratto dalle allucinazioni di due fanatici islamici.
Eppure dovrebbe perché questi due loschi individui fanno terribilmente sul serio e l’ignoranza nell’islam regna sovrana, dove per ignoranza si intende la poca conoscenza di valori come la libertà, il diritto di dissentire, di criticare e persino di fare satira sulle religioni.
L’esperienza insegna che nell’islam quando si muovono i calibri da novanta è sempre molto pericoloso e ci si può aspettare di tutto. Erdogan e Khamenei rappresentano praticamente il 99% del mondo islamico. Pensateci bene.