Per molto tempo, forse troppo, non ho voluto credere al ritorno del fascismo in Italia. Ho sempre creduto che in fondo fossero quattro gatti che facevano i leoni e che un po’ la sinistra ci avesse giocato sul “pericolo fascista”.
Purtroppo devo ricredermi. Quello che sta accadendo in Italia non è forse un vero e proprio ritorno del fascismo, ma un ritorno dei fascisti si.
Mi spiego meglio. Un ritorno del fascismo non sarebbe possibile, la Costituzione grazie al cielo lo impedisce. In teoria la legge dovrebbe impedire anche l’apologia del fascismo, ma lo fa davvero solo in teoria.
Il ritorno dei fascisti è invece evidente. Lo vediamo in mille manifestazioni stranamente non monitorizzate come si dovrebbe, nel razzismo sempre più apertamente dimostrato, quasi senza ritegno.
Lo vediamo nella prepotenza di certi gruppi e “associazioni” di estrema destra che fino a pochi mesi fa si guardavano bene dal mostrare il proprio credo fascista e che ora, invece, sembrano uscire da ogni buco per mostrare orgogliosamente al mondo il loro essere fascisti.
Ma la cosa che più mi preoccupa, che più di tutto riesce a colpirmi, non sono tanto i fascisti manifesti, non sono quelli che fanno il saluto romano apertamente. No, a preoccuparmi sono quelli che prima li giustificano con mille arrampicamenti sugli specchi e poi li coprono, quasi li legittimano.
A preoccuparmi veramente sono quelli che dal pulpito della “destra moderata” fanno a gara per giustificare i fascisti, per sminuire ogni loro orribile azione con la scusa della “fede politica” e addirittura con la “libertà di espressione”, loro che vorrebbero zittire tutte le voci antifasciste che cercano in qualche modo di arginare l’odio montante.
Già… fede politica e libertà di espressione. Sandro Pertini diceva che «il fascismo è l’antitesi della fede politica, perché opprime tutti coloro la pensano diversamente».
Mario Pavone diceva invece che «la libertà di espressione, a volte, diventa il più grande fardello della democrazia proprio perché anche le “degenerazioni” di essere umano possono manifestare la propria folle idea e farsi promotori di speculazioni dannose».
Qualche tempo fa, parlando dell’Islam e del pericolo che rappresentava, si diceva che l’Islam usava le nostre libertà per insinuarsi nella società. Ho l’impressione che il fascismo faccia la stessa identica cosa, ma più sapientemente.
Una destra che fino a ieri era considerata quantomeno liberale, come quella di Berlusconi, che si trasferisce in massa in partiti di estrema destra non è un bel segnale. Una destra che al suo interno “ospita” elementi fascisti è una regressione che non può non preoccupare.
La costante ricerca di qualcuno da attaccare, di un nemico da combattere, sono da sempre gli strumenti preferiti dal fascismo per fare adepti. Il continuo presentare problemi e mai una soluzione, è il meccanismo preferito da chi sa fomentare solo odio e spesso lo fa scientemente.
E a proposito della ricerca di un nemico (leggere anche qui), è di oggi la notizia che a Liliana Segre è stata attribuita una scorta in seguito alle minacce via web e allo striscione di Forza Nuova esposto nel corso di un appuntamento pubblico a cui partecipava a Milano.
Non so se ci rendiamo conto della gravità del fatto, non so se gli italiani capiscono veramente la deriva che sta prendendo questo paese se una scampata ai lager nazisti è costretta a girare sotto scorta a causa delle minacce fasciste.
Continuo a pensare che la maggioranza di questo paese, al di la dell’ideologia politica, rigetti il fascismo, ma è indiscutibile che i fascisti stanno emergendo sempre più sfacciatamente arrivando a condizionare la stessa politica. Non è davvero un buon segno.