La prepotenza iraniana, la strafottenza degli Ayatollah ha toccato vette mai raggiunte prima. Con una decisione mai vista prima il regime di Teheran ha sequestrato, seppur brevemente, un ispettore della AIEA, l’Agenzia Atomica Internazionale incaricata di monitorare il programma nucleare iraniano.
L’ispettore, di cui non si conosce né il nome né la nazionalità, è stato bloccato mentre ispezionava il sito di Natanz.
Secondo fonti occidentali che conoscono i dettagli della vicenda, all’ispettore della AIEA sarebbe stato impedito di portare via importanti documenti riguardanti un sito segreto situato a Teheran, ufficialmente un deposito di tappeti, scoperto e violato dal Mossad con una brillante operazione che ha permesso il “furto” di tonnellate di documenti segreti, nel quale sarebbero state trovate tracce di uranio.
Non è chiaro se al momento della “liberazione” i documenti sequestrati siano stati restituiti all’ispettore.
Un fatto di enorme gravità
Fonti occidentali a conoscenza dei fatti hanno definito il sequestro dell’ispettore e dei documenti come “un fatto di enorme gravità” tanto che per oggi è prevista una sessione speciale del Consiglio dei Governatori della AIEA per discutere di quanto avvenuto.
«L’Agenzia Atomica vuole dimostrare quanto seriamente stia prendendo l’incidente che potrebbe mettere a rischio anche le future ispezioni» ha detto un funzionario della AIEA a condizione di anonimato.
La notizia, sebbene gravissima, sembra sia passata quasi inosservata in Europa a dimostrazione di come la UE cerchi ancora un accordo diplomatico con gli Ayatollah iraniani, un accordo che però Teheran ormai non vuole più.
Ieri sera in molti cercavano di ridimensionare la gravità del fatto sostenendo che l’ispettore non sarebbe stato in effetti sequestrato ma sarebbe stato vittima di “semplici molestie”.
Nel 2018 il Mossad, con una operazione incredibile, riuscì a infiltrarsi in un deposito segreto di Teheran sottraendo tonnellate di documenti cartacei e di file che dimostravano in maniera ineccepibile come l’Iran stesse progettando la costruzione di almeno cinque ordigni nucleari.
Per molto tempo il mondo intero ha ignorato quei documenti che provavano come l’Iran, a differenza di quanto sempre affermato, cercasse realmente di dotarsi di armi nucleari e che, nonostante l’accordo sul nucleare iraniano, avesse continuato nel suo progetto.