Putin preparava l’invasione dell’Ucraina sin da quando invase la Crimea e aveva previsto anche che l’occidente non sarebbe rimasto immobile e che avrebbe inflitto sanzioni alla Russia.
A supporto di questa tesi ci sono i numeri, cioè le scorte di denaro che Putin ha accantonato sin da subito dopo l’annessione della Crimea.
Andando più nel dettaglio, dopo l’occupazione della Crimea e l’inizio della guerra nel Donbas nel 2014, la banca centrale russa ha iniziato ad accumulare denaro. Le riserve russe di valuta estera sono aumentate da 385 miliardi di dollari nel 2014 a 630 miliardi di dollari nel 2022.
Nel contempo, prevedendo sanzioni, la Russia ha ridotto la quota di asset in dollari USA e sterline inglesi e ha aumentato la quota di asset in euro e yuan. In particolare, i buoni del Tesoro USA per un valore di 150 miliardi di dollari nel 2014 sono scesi a 5 miliardi di dollari nel 2022.
Non da meno è stata la manovra fatta dal Russian National Welfare Fund attraverso il quale la Russia accantona riserve di denaro proveniente dai profitti dall’industria petrolifera russa che è la fonte primaria per coprire le spese militari e finanziare industrie strategiche. Preparandosi alla guerra, la Russia ha aumentato la quantità di denaro nel fondo da 65 miliardi di dollari nel 2018 a 82 miliardi nel 2022. Avendo speso solo circa 40 miliardi di dollari dal fondo, la Russia può facilmente continuare a finanziare la guerra almeno fino a tutto il 2023.
Con il senno di poi e analizzando questi numeri è facile quindi supporre che Putin stesse preparando l’invasione dell’Ucraina da molti anni prevedendo sanzioni e limitazioni dei movimenti di denaro.
L’unica cosa che né lui né la sua intelligence avevano previsto è stata la strenua resistenza ucraina e il successivo largo appoggio militare fornito a Kiev dai paesi NATO.
Non avevano previsto nemmeno l’entrata nella Alleanza Atlantica della Finlandia e probabilmente della Svezia, un fatto questo che realmente porta la NATO ai confini con la Russia, cioè esattamente quello che (a suo dire) Putin voleva evitare.
Quindi si mettano il cuore in pace i ferventi sostenitori del criminale di Mosca i quali parlano a sproposito di guerra nel Donbass come causa scatenante (qui smontiamo completamente tale tesi) o di “accerchiamento della Russia da parte della NATO”. Putin aveva già deciso di fagocitare l’Ucraina da molti anni prima dell’invasione e aveva preparato tutto (quasi) perbene.
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