Ogni giorno che passa le libertà nel mondo vengono messe a dura prova da persone senza scrupoli, dittatori e finte democrazie. L’ultimo in ordine di tempo a cadere è il Myanmar o Birmania.
Senza voler far credere che il Myanmar fosse diventato improvvisamente democratico, ma che in qualche modo avesse preso lentamente quel percorso, la scorsa notte quel percorso è stato bruscamente interrotto da un colpo di Stato.
Secondo la televisione di stato, i militari stavano assumendo il controllo del Paese e delle sue principali infrastrutture, quali vie di comunicazione, internet, mezzi di comunicazione di massa ecc. ecc.
Il conduttore ha detto che i militari avrebbero preso il controllo del Paese per un anno e che molti politici, tra i quali Aung San Suu Kyi, sarebbero stati arrestati.
Il commentatore di Myawaddy TV di proprietà militare ha fatto l’annuncio e ha citato una sezione della costituzione redatta dai militari che consente ai militari stessi di assumere il controllo in tempi di emergenza nazionale.
Stando ai militari il colpo di Stato si è reso necessario a causa del fatto che il Governo non ha dato risposte alle accuse di frode elettorale alle elezioni dello scorso novembre vinte proprio dal partito di Aung San Suu Kyi.
Non solo, i militari accusano il Governo di non aver rinviato quelle elezioni a causa della pandemia di COVID-19 e che oggi la situazione sarebbe grave proprio a causa di quel mancato rinvio.
Difficile parlare con chiunque a causa del tagli di tutti i servizi di comunicazione, sia telefonici che legati alla rete internet. Quello che si sa percerto è l’arresto di tutti (o di buona parte) dei politici legati ad Aung San Suu Kyi.
Irrawaddy, un affermato e affidabile servizio di notizie online, ha riferito che Suu Kyi, che come consigliere di stato è il massimo leader della nazione, e il presidente del paese, Win Myint, sono stati entrambi arrestati all’alba.
Gli Stati Uniti, l’Australia e altri Paesi hanno rilasciato dichiarazioni in cui esprimono preoccupazioni e sollecitano i militari del Myanmar a rispettare lo stato di diritto.
“Gli Stati Uniti sono allarmati dalle notizie secondo cui l’esercito birmano ha adottato misure per minare la transizione democratica del paese, compreso l’arresto del consigliere di stato Aung San Suu Kyi e di altri funzionari civili in Birmania”, ha detto il portavoce della Casa Bianca Jen Psaki in una dichiarazione da Washington.
Ha detto che il presidente Joe Biden era stato informato sugli sviluppi e che gli Stati Uniti si riservavano di adottare qualsiasi provvedimento volto a riportare la legalità nel Paese e a punire i responsabili.