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E se anche scoppiasse la pace tra Russia e Ucraina?

Non basterà lo scoppio della pace per riportare la Russia almeno allo stato pre-guerra. Mentre l’occidente invierà miliardi per la ricostruzione dell’Ucraina e procederà alla sua inclusione nel sistema occidentale, la Russia rimarrà uno Stato-paria, almeno fino a quando ci sarà Putin

OK, giocando di fantasia immaginiamo che tra Russia e Ucraina scoppi la pace. Non stiamo a fantasticare sul come o a quali condizioni, pensiamo solo che in qualche modo ciò avvenga.

Ora, tutta la comunità internazionale si concentrerà sull’Ucraina, sulla sua ricostruzione, sul suo ingresso nell’Unione Europea e forse nella NATO. Ma tutti saranno concentrati unicamente su Kiev.

E la Russia? Beh, la Russia sarà il vero problema del dopoguerra perché Mosca e in particolare Vladimir Putin (e molti dei suoi uomini) dovranno rispondere di un bel po’ di crimini internazionali.

A parte l’aggressione ad un altro stato indipendente che già da sola non è poco, ci sono le deliberate stragi di civili, le fosse comuni, le torture, le violenze sessuali, le deportazioni di adulti e bambini, tutti crimini da mettere in conto alla Russia prima di tutto e poi individualmente ai suoi leader.

Non è un particolare insignificante e non basterà la pace a risolvere il problema. Mentre a Kiev arriveranno miliardi per la ricostruzione e si farà di tutto per inglobare l’Ucraina nel sistema occidentale, la Russia continuerà a subire sanzioni e sarà totalmente fuori da qualsiasi sistema di commercio globale.

Certo, ci saranno Cina e India che compreranno un po’ di gas e di petrolio, ma non essendoci oleodotti o gasdotti che vanno verso est non compenseranno minimamente quello che la Russia vendeva all’Europa. Ci vorranno anni per farlo. Qualcosa Mosca potrà vendere da altre parti, ma parliamo davvero di poca cosa.

L’economia russa sarà riportata indietro di decenni, perché se c’è una cosa certa è che le sanzioni non verranno tolte in cambio della pace, almeno fino a quando al Cremlino ci sarà Putin o uno dei suoi ventriloqui (leggi Medvedev). Sarebbe come cancellare con un colpo di spugna tutti i crimini commessi dai russi in Ucraina.

La cruda verità è che Putin ha condannato la Russia ad essere uno Stato-paria, una specie di Corea del Nord più grande. E non basterà lo scoppio della pace in Ucraina a cambiare le cose, con qualsiasi formula ciò avvenga.

Putin non ha quindi sbagliato solo i calcoli in merito all’invasione dell’Ucraina, li ha sbagliati anche sulla reazione internazionale alle sue prepotenze.

In pochi mesi è caduto il castello di carta che il boia di Mosca aveva costruito intorno alla sua figura e alla “grande Russia”. Un bluff generalizzato di grande portata svanito nel nulla quando la “piccola Russia” ha trovato sul suo cammino ostacoli ben maggiori di qualche terrorista islamico in ciabatte e Kalashnikov.

Posted by Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia