Pubblicato su Rights Reporter – Chi non vorrebbe la pace nel mondo? Una volta ci si facevano barzellette e vignette sulle miss che quando chiedevano loro cosa sognavano rispondevano «la pace nel mondo».

La pace è, molto banalmente, l’assenza di guerra. Ci può essere la pace armata, cioè quella pace imposta dalla reciproca deterrenza (guerra fredda, Israele vs Hezbollah ecc. ecc.), ci può essere la pace derivante da un armistizio e successivamente da un accordo tra le parti, oppure ci può essere la pace imposta dai vincitori, cioè la pace sopraggiunta perché una delle due parti ha vinto la guerra e sconfitto il nemico.

Nei giorni scorsi abbiamo visto alcuni movimenti politici, associazioni, ONG, ONLUS e predicatori vari scendere in piazza per chiedere la pace. Gente che sebbene riconosca l’aggredito (Ucraina) e l’aggressore (la Russia) chiede all’occidente di interrompere il sostegno all’Ucraina e quindi sostanzialmente la resa di Kiev per il raggiungimento della tanto agognata pace.

Perché fanno questa richiesta? Perché chiedono la resa di Kiev e non il ritiro incondizionato delle truppe di occupazione russe dall’Ucraina? Sarebbe il modo più semplice e onesto di chiedere la pace. Chiederla all’aggressore e non all’aggredito.

Eppure non lo fanno. Persino partiti politici attualmente in coalizione al Governo con Giorgia Meloni, che è stata chiarissima sul sostegno all’Ucraina, chiedono di tutto, parlano di pace, ma non fanno nessun cenno al ritiro russo dal territorio ucraino e offrono come alternativa unica la resa dell’Ucraina, perché chiedere di sospendere l’aiuto a Kiev o che l’Ucraina ceda territori vuol dire chiederne la resa, anche in maniera alquanto idiota visto che gli ucraini stano vincendo la guerra.

Alcuni di loro più apocalittici degli altri paventano il “rischio nucleare”, cioè la possibilità che Putin messo all’angolo decida di usare armi nucleari. I russi lo hanno ventilato più volte. Quella caricatura di Dmitry Medvedev lo minaccia praticamente ogni giorno prontamente ripreso dalla Merlino di turno. Come se Medvedev contasse qualcosa o abbia mai contato qualcosa, anche quando era Presidente. Nemmeno come ventriloquo di Putin lo vogliono.

Eppure ormai dovrebbe essere chiaro che:

  1. Putin non può decidere in autonoma di usare armi atomiche. Anche in Russia esiste un sistema di comando.
  2. non ha nessun interesse a farlo, sarebbe spazzato via in una settimana e lo sa benissimo perché è stato avvisato dagli americani.
  3. non ha nemmeno l’appoggio della Cina, né sul nucleare né sulla aggressione all’Ucraina.

E allora perché i pacifisti catastrofisti sventolano continuamente la minaccia nucleare? Perché sono filo-Putin e non hanno altri argomenti per chiedere di salvare la faccia del loro idolo. Non ci sono altre ragioni.

D’altra parte tutta la storia recente di Putin è stata un enorme bluff. Dalle armi al vaccino contro il Covid, dalla Siria alla Libia, ogni volta che si trova a confrontarsi con cose serie, che sia la scienza o veri eserciti, Putin perde.

La grande flotta russa non è mai esistita. L’ISIS in Siria lo hanno sconfitto i curdi siriani armati dagli USA, non i militari russi come vorrebbe la propaganda di Mosca e dei suo apostoli. Putin si è limitato a tenere al potere quel macellaio di Assad. Gli S-300 e gli S-400 non fermano nemmeno un autotreno figuriamoci aerei moderni, e infatti vengono continuamente aggirati dagli israeliani e dagli americani. Del vaccino Sputnik non se ne sa più nulla.

L’unica “arma” degna di un pochino di considerazione è la Wagner, una compagnia di macellai a pagamento che racchiude il peggio del peggio (compresi ex ISIS) e che se impiegata in scenari come quello libico o siriano può fare la differenza. Già in Ucraina sono stati fortemente “ridimensionati”.

Detto questo torno alla domanda iniziale: perché chi vuole veramente la pace non chiede a Putin di andarsene dall’Ucraina? Accettare la pace dei vincitori non è poi la fine del mondo.