Nelle ultime ore, in merito agli attentati islamici in Francia, ho letto veramente di tutto, persino che i francesi se l’erano andata a cercare.
Ma tra le cose davvero più assurde che ho letto ve ne sono almeno due degne di nota. La prima è parte di articolo nel quale si afferma che i francesi sono islamofobi perché vogliono introdurre regole stringenti contro l’estremismo islamico. La seconda è un elogio a Erdogan, mandante politico degli attentati in Francia, il quale avrebbe “esportato l’islam politico senza creare problemi di sorta”.
Le due cose sono strettamente legate. Partendo dalla seconda, si continua a cercare di far entrare il termine “islam politico” quando non esiste un islam diverso da quello ben rappresentato dalla Fratellanza Musulmana che, come ben sappiamo, di politico ha solo l’apparenza visto che come scopo principale ha l’instaurazione con qualsiasi mezzo di un califfato globale.
Per quanto riguarda la prima, quella cioè che i francesi sarebbero islamofobi (la Francia è lo stato europeo con più musulmani, ufficialmente il 9% della popolazione), basta andare a leggere i provvedimenti presi da Macron per capire che di islamofobo non c’è niente, al più c’è molto buon senso:
- denaro solo per quei programmi che combattono l’estremismo e affrontano i problemi sociali nei quartieri poveri
- ulteriore controllo delle scuole religiose
- divieto quasi totale di scolarizzazione domiciliare
- restrizioni sugli imam stranieri che si recano in Francia per lavorare
- regolamenti molto più rigidi per le moschee, compreso il requisito che gli imam siano ufficialmente formati e certificati in Francia
- le organizzazioni islamiche che ricevono fondi dal governo devono firmare una “carta secolare” che accetti i principi francesi di libertà di espressione, tolleranza e altri aspetti associati alla democrazia secolare
Macron, che non mi sta affatto simpatico, ha ribadito con fermezza il concetto di Stato laico e pretende giustamente che anche i musulmani francesi lo accettino invece di andare a cercare divisioni nel nome di leggi religiose che nessuno riconosce.
Non vi è nulla di islamofobo in tutto questo. È ora di finirla di additare come islamofobia qualsiasi critica alla religione musulmana o persino di additare come blasfema una vignetta del Profeta. Siamo nel 2020, il Medio Evo è finito già da un po’ e gli unici che ancora pensano alle guerre sante (e le combattono pure) sono i musulmani. La maggioranza dei conflitti in corso nel mondo riguarda in qualche modo l’islam. E noi saremmo islamofobi?