Da quando è scoppiata la crisi del Coronavirus sono aumentate considerevolmente le richieste di asilo politico dall’Iran avanzate attraverso le piattaforme digitali in farsi del Ministero degli Esteri israeliano.
Secondo Sharona Avginsaz, responsabile delle piattaforme digitali per il Ministero degli Esteri israeliano, sono migliaia gli iraniani che lasciano messaggi, a volte drammatici, che chiedono come fare per ottenere aiuto dallo Stato Ebraico.
“Molti di loro sono perseguitati politici” dice Sharona Avginsaz. “Spesso sono studenti che vogliono fuggire dal regime iraniano ma ci sono anche molti laureati. Tra loro ci sono molte donne. Per lo più si tratta di persone con cultura superiore ma non mancano anche imprenditori e abitanti delle zone rurali”.
Fino a qualche tempo fa gli addetti rispondevano personalmente a tutte le richieste, ma dopo lo scoppio della crisi del Coronavirus le richieste sono lievitate tanto che ora è impossibile rispondere a tutti.
Un uomo ha scritto che la sua famiglia era politicamente attiva e che due dei suoi zii erano stati messi a morte dal regime, mentre suo padre aveva trascorso otto anni in prigione. “Anch’io sono spesso incarcerato per motivi politici e vorrei sfuggire a questa morte lenta. Israele è il mio sogno” afferma il ragazzo in un messaggio ripreso oggi anche da Yedioth Ahronoth.
Non mancano drammatiche richieste da parte di giovani omosessuali che vedono nella fuga in Israele l’unica via d’uscita visto che spesso i paesi europei rimpatriano in Iran i giovani omosessuali iraniani, condannandoli praticamente a morte.
La democrazia israeliana rimane un sogno quasi irrealizzabile per molti giovani musulmani (non solo iraniani), in particolare per gli omosessuali che in Israele vengono protetti sebbene ancora la legge specifica presenti diverse lacune.