Israele: non è il momento di lasciare il Paese senza un governo forte

26 Settembre 2019

Con la incombente minaccia iraniana a nord, Hamas che incalza a sud, Israele non si può permettere il lusso di andare ad una terza elezione lasciando il Paese senza un governo forte.

Secondo Haaretz, ieri il Presidente Reuven Rivlin avrebbe conferito al leader di Likud, Benjamin Netanyahu, il mandato “condizionato” per formare un governo di unità nazionale insieme al partito Kahol Lavan (blu e bianco) di Benny Gantz, che però avrebbe rifiutato.

Il mandato sarebbe “condizionato” perché il Presidente Rivlin avrebbe detto con chiarezza che nel caso Netanyahu venisse incriminato avrebbe dovuto fare un passo indietro.

Nelle intenzioni del Presidente Rivlin, il potere sarebbe equamente diviso tra Likud e Kahol Lavan con Gantz nella figura del vice-premier pronto a subentrare a Netanyahu nel momento in cui lo stesso dovesse essere perseguito dalla magistratura.

Non è chiaro se, come afferma Haaretz, la mossa del Presidente Rivlin sia volta a mettere pressione ai due leader affinché trovino velocemente un accordo, oppure se sia effettivamente l’unica forma percorribile di governo, quello che è sicuro è che la situazione geopolitica non consiglia di lasciare Israele senza un governo forte ancora per diversi mesi.

Servono decisioni forti e importanti

Il Paese si trova di fronte a una minaccia esistenziale con pochi precedenti con gli iraniani che attraverso i loro proxy minacciano il Paese da nord (dalla Siria e dal Libano) e Hamas che invece lo minaccia da sud, cioè dalla Striscia di Gaza.

Per troppo tempo Israele ha compiuto solo azioni difensive e di contenimento verso queste gravissime minacce, per altro ribadite sottilmente ma con chiarezza ancora ieri dal Presidente iraniano, Hassan Rouhani, con il suo discorso alle Nazioni Unite. Ora servono decisione forti, importanti e, soprattutto, decisive.

La soluzione offerta dal Presidente Rivlin consentirebbe a Netanyahu di “prendersi un congedo” nel caso venga inquisito e allo stesso tempo permetterebbe a Gantz di assumere la premiership del Paese senza però il fardello di avere in coalizione una persona messa sotto accusa dalla magistratura.

Per questo motivo il rifiuto di Benny Gantz, se dovesse perdurare, ci appare sinceramente incomprensibile e davvero poco intelligente.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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