Mi sono francamente stufato di vedere in TV e sui media questa retorica sui “poveri palestinesi”. Sono più di 70 anni che questa cosa va avanti grazie alla massa di ignoranti e antisemiti che dalla nascita di Israele ha tenuto in vita volontariamente questa idea di un popolo che non c’è ma che pesa sugli equilibri mediorientali.
I poveri palestinesi che secondo un sondaggio [palestinese] per due terzi sia a Gaza che in Cisgiordania approvano quanto successo il 7 ottobre, cioè ritengono che quel pogrom, quella mattanza e quelle incredibili barbarie contro donne e bambini, siano una cosa giusta e da approvare.
Secondo lo stesso sondaggio, i poveri palestinesi hanno aumentato il loro sostegno ad Hamas e per la stragrande maggioranza non vuole la soluzione a due stati ma un solo stato arabo dal mare al fiume Giordano, cioè vuole la cancellazione di Israele. I poveri palestinesi.
È normale che sia così quando un mondo di imbelli, a partire da importanti Stati europei, si diletta a riconoscere uno stato che non esiste nemmeno più sulla carta, milioni di egiziani e giordani autodefinitosi “palestinesi” che da oltre 70 vive di carità e bombe, carità e violenza, milioni di emigrati arabi tenuti deliberatamente in povertà con il solo obiettivo di farne delle vittime.
Toglietevi dalla testa la soluzione a due stati, sono i poveri palestinesi i primi a non volerla, anche se occorre dire che a parte la distruzione di Israele, è difficile capire cosa vogliano effettivamente questi emigrati arabi. Forse un califfato, d’altra parte sono fortemente legati alla Fratellanza Musulmana che dell’idea di un califfato islamico globale ha fatto la sua ragion d’essere.
Ecco forse spiegata una approvazione così massiccia da parte dei palestinesi del massacro del 7 ottobre, comprese le indicibili violenze che hanno immediatamente riportato alla mente quelle commesse da ISIS. La presa di ostaggi, ostaggi non prigionieri di guerra, per farne schiavi e, soprattutto, schiave sessuali.
Gli imbelli occidentali urlano al genocidio, alla strage di giornalisti. Già i giornalisti palestinesi, quelli di Al Jazeera che tengono gli ostaggi a casa loro. La strage di bambini, i bambini soldato di Hamas con un AK47 di ultima generazione al collo dei quali le rinomate ONG occidentali si dimenticano di parlare.
I poveri palestinesi che non si ribellano nemmeno se il loro capo criminale ordina che vecchi, donne e bambini devono morire in gran numero per fare pressione su Israele. I martiri che andranno in Paradiso e potranno godere di fiumi di miele ecc. ecc. Se poi portano con se anche qualche israeliano c’è pure il bonus, un bel vitalizio alla famiglia rimasta sulla terra. Una vera e propria taglia sui cittadini israeliani. I poveri palestinesi.
Come potete pensare in tutta onestà che Israele accetti di vivere accanto ad uno pseudo popolo che per due terzi avrebbe partecipato volentieri al massacro del 7 ottobre. Pensate, quella mattina alla prima ondata parteciparono solo i membri di élite di Hamas, poi una volta sparsa la voce le altre due ondate furono in maggioranza “semplici cittadini” di Gaza. Le violenze che perpetrarono i “semplici cittadini” di Gaza, compresi i bambini, stupirono anche i capi di Hamas. I poveri cittadini di Gaza.