Il Primo Ministro libanese, Saad al-Hariri, ha rassegnato oggi le dimissioni dalla sua carica dopo che una importante folla di sciiti ha attaccato e distrutto un insediamento di manifestanti anti-governativi.
Hariri si è rivolto alla popolazione attraverso un discorso televisivo dove ha affermato di essere entrato in vicolo cieco dopo che miliziani sciiti appartenenti a Hezbollah e Amal ha attaccato un raggruppamento permanente di manifestanti anti-governativi.
«Per 13 giorni il popolo libanese ha atteso una decisione per una soluzione politica che fermasse il deterioramento dell’economia e ho cercato, durante questo periodo, di trovare una via d’uscita, attraverso la quale ascoltare la voce del popolo», ha detto Hariri nel suo discorso.
«È tempo per noi di avere un grande shock per affrontare la crisi. Vado al palazzo Baabda (il palazzo presidenziale) per presentare le dimissioni del governo» ha poi affermato.
La decisione di Hariri arriva dopo che nel centro di Beirut, uomini vestiti di nero che brandivano bastoni e canne ee sventolavano bandiere di Hezbollah e Amal hanno distrutto il campo di protesta permanente che è stato il punto focale dei raduni contro il Governo.
La violenza dei miliziani di Hezbollah e di Amal contro i manifestanti arriva dopo che la scorsa settimana il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva praticamente invitato i propri miliziani a “rimuovere ogni ostacolo” provocato dai manifestati, per altro accusati di essere fomentati da Israele.
È il conflitto più grave per le strade di Beirut dal 2008, quando i sempre i miliziani di Hezbollah avevano preso momentaneamente il controllo della capitale. Non sono buoni momenti per la democrazia libanese.
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