È vero, tutto si può dire di Joe Biden meno che non supporti adeguatamente e con convinzione l’Ucraina.
Tuttavia credo che i sonni di Volodymyr Zelensky non siano poi così tranquilli sotto l’aspetto riguardante il supporto americano nel medio e lungo periodo, non fosse altro per il fatto che gli americani ci hanno abituati a promesse di supporto incondizionato che poi vengono drammaticamente disattese dai fatti.
Lo abbiamo visto con l’Iraq lasciato in mano agli sciiti teleguidati da Teheran, con i curdi siriani ai quali non è bastato sconfiggere l’ISIS per non essere lasciati alla mercé di Erdogan, lo abbiamo visto proprio di recente con l’Afghanistan lasciato drammaticamente in mano ai talebani.
Ma soprattutto lo stiamo vedendo con il programma nucleare iraniano, ormai ad un passo dalla bomba nonostante le reiterate promesse americane in merito al fatto che mai avrebbero permesso agli Ayatollah di avere la bomba.
Invece gli Stati Uniti di Joe Biden sono ad un passo dalla firma di un nuovo accordo sul nucleare iraniano che andrà a sostituire l’ormai superato JCPOA e che secondo il capo del Mossad, Dedi Barnea, non solo sarà un disastro strategico ma oltre a consegnare agli iraniani svariati miliardi di dollari sin qui sequestrati grazie alle sanzioni con i quali finanziare il terrorismo islamico globale, permetterà agli Ayatollah di avere la bomba, se non subito, nel 2026 quando entrerà in vigore la cosiddetta “clausola di decadenza”.
L’accordo che gli Stati Uniti stanno per firmare con l’Iran non è solo un calcio in bocca a Israele, è un messaggio a Putin, un messaggio che dice come gli Stati Uniti siano pronti a vendere anche il loro migliore alleato se le cose di protraggono troppo nel tempo o se in quel momento conviene a Washington, senza badare né alle conseguenze né alle critiche.
E siccome ormai è chiaro che la guerra in Ucraina si protrarrà nel tempo, a Putin basta solo aspettare che gli americani si stanchino di sostenere l’Ucraina o che ci sia un tornaconto per Washington che spinga Joe Biden a vendere anche gli ucraini.
Non è una questione di SE gli americani venderanno gli ucraini ma di QUANDO lo faranno. Israele è drammaticamente li a dimostrarlo.
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