L’Iran non avrà mai armi nucleari. La promessa arriva dal Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ed è rivolta al popolo israeliano per tramite del suo Primo Ministro, Naftali Bennet.
Se fallisce la via diplomatica gli Stati Uniti hanno altre opzioni sul tavolo pur di non permettere all’Iran di dotarsi di armi nucleari. Anche questa promessa arriva da Joe Biden, formulata durante il colloqui di ieri con il Premier israeliano.
È una specie di “déjà vu” quello vissuto ieri con la visita del Premier israeliano, Naftali Bennet, a Washington, un bruttissimo déjà vu perché ricorda tantissimo le promesse fatte a suo tempo da Barack Obama a Benjamin Netanyahu. E abbiamo visto come è andata a finire.
La situazione, se possibile, è addirittura peggiore perché quando Obama fece quelle promesse a Netanyahu l’America era ancora una potenza credibile. Oggi, dopo la fuga dall’Afghanistan, non ha neppure la credibilità per lanciare minacce.
Rassicurante che Bennet nel ringraziare il Presidente Biden per il grande supporto americano alla difesa di Israele (davvero molto grande) abbia aggiunto che «Israele non delegherà mai la sua sicurezza agli Stati Uniti». Sembrava un’allusione al fatto che all’Iran ci avrebbero pensato gli israeliani.
Per il resto è tutta roba vecchia intrisa da uno stucchevole atteggiamento anti-Netanyahu del tipo che l’America e Israele sono “tornati migliori amici” dopo che non c’è più l’ex Premier. Che adesso, per gli stessi motivi, Israele è tornato ad essere un “partner affidabile” ecc. ecc.
Ora, è tutto molto bello, tutto molto sfavillante, tuttavia i problemi rimangono. Biden, in sostanza, ha confermato che con l’Iran intende mantenere la via diplomatica al di sopra di qualsiasi altra opzione.
Certo, ha promesso che se la via diplomatica dovesse fallire ci sono altre opzioni. Ma mai ha nominato o almeno accennato al fatto di ricorrere ad opzioni “di forza”.
E il tempo corre veloce. L’Iran è a poche settimane dall’avere a abbastanza materiale fissile per una bomba.
Bennet è volato a Washington sperando di ottenere qualcosa di più che la conferma della via diplomatica con l’Iran e vaghe promesse sul dopo nel caso dovesse fallire.
Ora anche Bennet sa cosa vuol dire non poter contare sul tuo migliore amico mentre il tuo peggior nemico si prepara a distruggerti.