Cerchiamo di fare brevemente un riassunto delle principali attività in essere dell’Iran che invece in via teorica non dovrebbe muovere nemmeno una pagliuzza preso nella morsa delle cosiddette “sanzioni occidentali”.
1. Sta arricchendo l’uranio molto sopra la soglia consentita, a un soffio da quella stabilita per uso militare
2. Produce missili balistici e droni che vende alla Russia e fornisce (forse gratuitamente) a Hezbollah, ai ribelli Huthi dello Yemen e a diversi gruppi terroristici con base tra la Siria e l’Iraq
3. Reprime con estrema violenza le proteste interne volte non tanto ad abbattere il regime (non è possibile per vari motivi) quanto piuttosto ad ottenere un po’ di libertà in più
4. Con la sua presenza in Siria e per interposta persona in Libano non solo minaccia direttamente Israele ma impedisce anche a Siria e Libano di uscire dalla spirale della crisi e della violenza appoggiando da un lato il regime siriano di Bashar Assad e dall’altro gli Hezbollah libanesi
5. Con il suo diretto aiuto ai ribelli Huthi dello Yemen minaccia l’Arabia Saudita che ha già attaccato diverse volte mettendo a rischio anche la navigazione nel Golfo Persico
Ora, secondo le sanzioni che dovrebbero essere applicate a Teheran, gli Ayatollah non dovrebbero essere in grado di nuocere ad una mosca, non dovrebbero avere elementi per produrre missili balistici, non dovrebbero produrre droni e meno che meno centrifughe a cascata per l’arricchimento dell’uranio.
Quindi le possibilità sono due: o le sanzioni non funzionano e non sono abbastanza “pesanti” oppure l’Iran riesce agevolmente (molto agevolmente) ad aggirarle. Soprattutto quelle che riguardano la componentistica ad uso militare o a doppio uso.
Oggi Teheran è apertamente impegnata e coinvolta nel conflitto in Yemen, in Siria, in Iraq e di recente in quello tra Russia e Ucraina, schierata a favore di Mosca. Possibile che nessuno veda la pericolosità dell’Iran?
Ma sono i Guardiani della Rivoluzione (IRGC) il vero problema. Controllano praticamente l’economia del regime. Hanno un loro esercito molto più armato e potente di quello ufficiale, hanno una loro marina, una loro aviazione e persino un loro ente per lo spazio, hanno un loro governo interno che solo in apparenza risponde agli Ayatollah. In pratica un governo all’interno del regime.
È questo il vero problema da affrontare quando parliamo di Iran. Non sono gli Ayatollah o i Mullah, che sono più un problema interno. Il problema sono i Guardiani della Rivoluzione e il loro governo ombra.
Il programma nucleare iraniano, quello balistico, quello che produce razzi e droni, fanno tutti capo all’IRGC non agli Ayatollah
Sono i Guardiani della Rivoluzione che controllano i Bashij, coloro cioè che reprimo con violenza le proteste in Iran. È l’IRGC che non vuole rinunciare a un briciolo di controllo sulla popolazione. Gli Ayatollah e le loro leggi medioevali sono lo schermo dietro il quale nascondersi.
Le esecuzioni, la polizia morale, la repressione delle proteste sono da tutti fatti imputati agli Ayatollah e alle leggi medioevali imposte dalla Sharia. Non che gli Ayatollah non abbiano responsabilità, ma a volere tutto questo, a dirigere la repressione sono i Guardiani della Rivoluzione islamica.
Il programma nucleare iraniano, quello balistico, quello che produce razzi e droni, fanno tutti capo all’IRGC non agli Ayatollah.
La politica estera iraniana la impongono i Guardiani rivoluzionari e la controllano attraverso la forza Quds. L’intelligence interna è gestita dalla potentissima IRGC Intelligence Protection Organization mentre quella esterna è gestita dall’altrettanto potentissima Sazman-e Etela’at-e Sepah. Agli obiettivi sensibili ci pensa la divisione Sazman-e Hefazat-e Sepah mentre la divisione informatica (Farmandehi-e Padafand-e Cyberi) cerca le minacce interne ed estere mentre nel contempo studia attacchi informatici in tutto il mondo.
Potremmo andare avanti per ore a parlare di come l’IRGC controlli tutto in Iran, proprio a partire dalla repressione sui manifestanti. Non per ideologia religiosa ma per paranoia del controllo.
Ora, queste cosa sono note agli addetti ai lavori e a chi si occupa di Medio Oriente, eppure a nessuno viene in mente di stringere i cordoni delle sanzioni all’Iran e in particolare a tutta la struttura che fa capo all’IRGC. Anzi, fino a qualche settimana fa si pensava addirittura di toglierli dalla lista delle organizzazioni terroristiche.
Come si può essere così ciechi da non vedere la pericolosità reale di questa struttura che praticamente controlla l’Iran e a cascata la politica interna, quella estera e almeno tre/quattro conflitti importanti.
Dopo l’invasione dell’Ucraina ci si è concentrati sulla pericolosità (gonfiata) della Russia e si è perso di vista il vero problema per il mondo libero rappresentato dall’Iran (i veri problemi se ci mettiamo anche la Cina).
Ora è il momento di tornare con i piedi per terra e concentrarsi seriamente nel bloccare il pericolo iraniano. Non solo così facendo si metterà in difficoltà anche la Russia, ma si eviterà che gli iraniani e in particolare l’IRGC prendano sempre più il controllo di un’area importantissima quale è quella del Golfo Persico e più in generale del Medio Oriente. (Pubblicato su Rights Reporter)