Qualcuno potrebbe dirmi che di fronte a una simile strage non è il momento di fare polemica. Invece no, è proprio questo il momento di fare polemica, è questo il momento di sbattere in faccia ai responsabili di tutto questo la loro precisa responsabilità.

Naufragio Lampedusa: 62 corpi recuperatiLa strage di Lampedusa, come tante altre stragi di migranti, non viene per caso, non è figlia di un episodio isolato e casuale. La strage di Lampedusa è figlia di anni e anni di politica sbagliata, di anni nei quali si è progressivamente sostituito il concetto di sviluppo con quello dell’accoglienza e dell’emergenza.

Le grandi organizzazioni internazionali, prime tra tutte UNHCR e l’organizzazione Mondiale per le migrazioni, hanno progressivamente distolti fondi ai progetti di sviluppo, gli unici in grado di evitare le migrazioni di massa, per sostituirli con progetti di emergenza volti all’accoglienza. Non lo hanno fatto per una politica basata su qualcosa di concreto, ma per mero interesse finanziario. E’ bene che qualcuno le dica queste cose.

Negli ultimi anni solo il Ministero degli Esteri italiano ha azzerato i fondi per lo sviluppo per destinarli alle emergenze. Così hanno fatto gli altri Paesi e l’Unione Europea. E’ un suicidio assistito. Qualcosa di estremamente criminale.

Il paradosso dei paradossi è che l’Africa è in forte crescita solo che, mancando una politica di sviluppo, la crescita non coinvolge la popolazione che al contrario diventa più povera e quindi tende a migrare. E’ il risultato di quella politica di cui si parlava prima.

Oggi sono tutti indignati per questo immane massacro di vittime innocenti, ma ancora l’unica proposta che si sente fare è la continuazione della politica dell’emergenza e della accoglienza invece di pensare a quella dello sviluppo. E’ davvero desolante constatare come anche grandi organizzazioni internazionali vogliano continuare a lucrare sulla pelle dei poveretti. E così Lampedusa invece di diventare un monito e un segnale per cambiare politica diventa l’ennesimo teatrino di interessi globali che poco hanno a che fare con i Diritti Umani di quella povera gente.