Contrariamente a quello che pensavo, le rivolte in Iran non solo vanno avanti nonostante la repressione, crescono di pari passo alla repressione.
Ho letto molti articoli e appelli a riguardo, nessuno da parte dei cosiddetti “pacifisti”, ma ormai abbiamo capito da che parte stanno questi cialtroni.
Ieri Mattia Feltri si chiedeva come mai il nostro Governo non facesse sentire la propria voce. Bravo Mattia, ma come dovrebbe farlo? In che modo potremmo essere incisivi e quindi aiutare la protesta? L’ultima volta che un Ayatollah è venuto nel nostro paese abbiamo coperto le statue “di nudo” altro che protestare per le violenze sui manifestanti.
In compenso l’occidente finanzia la cosiddetta “resistenza iraniana all’estero”, i Mojahedin del Popolo Iraniano, meglio conosciuto come Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, un gruppo politicamente molto forte ma odiato in Iran anche dalla stessa resistenza iraniana (quella vera), non fosse altro che per il fatto che nella guerra tra Iran e Iraq si sono schierati e hanno combattuto con Saddam Hussein uccidendo migliaia di propri fratelli iraniani.
Quindi anche da questo lato siamo scoperti, anzi, non solo non possiamo fare nulla ma rischiamo di fare un torto ai coraggiosi ragazzi iraniani.
Mandiamo le armi? E come? A chi le diamo? Rischiamo di armare proprio i Mojahedin del Popolo Iraniano, e non va bene.
Chiediamo alle intelligence israeliana e americana di aiutare chi protesta? E come potrebbero aiutare i manifestanti a parte qualche fantasiosa proposta di arzilli pensionati che si spacciano per agenti del Mossad? Che poi, siamo sicuri che vorrebbero essere aiutati da americani e israeliani?
Si potrebbe colpire le IRGC, cioè il cuore di tutto il sistema iraniano, il pilastro del regime degli Ayatollah. Ma come colpirle in maniera così veloce da aiutare i ragazzi iraniani prima che gli stessi Guardiani della Rivoluzione islamica li massacrino? Sono anni che lo si doveva fare, ma anche in questo caso la vigliaccheria e la sudditanza dell’occidente verso il regime iraniano hanno vinto. Ormai è troppo tardi.
Quindi nell’immediato non possiamo aiutare i ragazzi iraniani in nessun modo. Possiamo sbraitare, possiamo scrivere articoli sgomenti e terribili sulle violenze che devono subire, possiamo rimanere affascinati dalla loro tenacia, ma non possiamo aiutarli.
Dovevamo aiutare la vera resistenza iraniana anni fa, dopo la repressione del movimento verde, invece di pagare appartamenti a Parigi alla finta resistenza iraniana. Dovevamo creare una rete di resistenti, appoggiarci al Kurdistan iracheno, creare qualcosa che potesse mettere in difficoltà le IRGC. Ma non abbiamo fatto niente di tutto questo e adesso a pagarne il prezzo sono ancora i ragazzi iraniani.
Quello che possiamo iniziare a fare è concentrarci concretamente sui Guardiani della Rivoluzione Islamica, le IRGC. In Iran il potere politico, economico e militare è totalmente nelle loro mani, non in quelle degli Ayatollah come erroneamente si pensa. (Ri)Partendo da zero occorre risalire a tutti i loro interessi e contrastarli in ogni modo. Solo quando le IRGC si saranno indebolite potremo veramente veder nascere una vera resistenza in Iran e finalmente vedremo cadere il regime di Teheran.