In queste ore si sta diffondendo la notizia che Matteo Renzi vorrebbe mettere il Ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini, al posto di Catherine Ashton alla guida della politica estera europea.
Spero fortemente che non sia vero, sarebbe la continuazione della assurda politica estera filo-araba portata avanti dall’Unione Europea in questi ultimi anni.
Già a suo tempo avevo sollevato dubbi sulla nomina della Mogherini al Ministero degli Esteri Italiano, dubbi purtroppo confermati nel volgere di poco tempo sia dalla lettura dei blog della stessa Mogherini che dal suo atteggiamento. Prontissima a legittimare Hamas riconoscendo il nuovo Governo di Unità Nazionale Palestinese, non ha detto una sola parola di condanna sul rapimento dei tre ragazzi israeliani, esattamente come la Ashton. Una linea politica chiaramente complementare a quella fallimentare e distruttiva di Obama e della Ashton.
Ma non era stato Renzi che durante le primarie contro Bersani in diretta TV disse che il problema in Medio Oriente era l’Iran e non Israele? Così facendo va contro le sue stesse parole perché dopo aver messo una persona chiaramente anti-israeliana al MAE ora la vuole elevare al grado di rappresentante della politica estera europea. E’ un incubo.
E non è stato lo stesso Renzi a sostenere che la politica estera diretta dalla Ashton era stata completamente fallimentare? E ora vuole metterci la sosia politica della baronessa inglese?
Mah….io questo Premier lo capisco sempre di meno. L’autorevolezza di un Primo Ministro si vede quando dalle parole passa ai fatti. Non mi addentro nelle vicende di politica italiana che poco comprendo, ma a livello internazionale fino ad oggi sembra di vedere la brutta copia di Obama. Davvero un bruttissimo esordio.
Diciamoci la verità, purtroppo Renzi é e non può che essere un paraculo.
Non ha vero potere e sa che per potere esercitarne qualcuno deve rispettare determinate convenzioni e vincoli.
Certo la nomina di un Ministro degli esteri con simpatie arabe ce la poteva forse risparmiare, così come la prima visita estera fatta in Tunisia.
A questo proposito se volesse davvero fare gli interessi dell’Italia si opporrebbe alle decisioni europee che accolgono prodotti agricoli tunisini a scapito dell’agricoltura siciliana, che sta fallendo.
E tutto questo nell’interesse delle multinazionali del settore alimentare, che vogliono spuntare i prezzi più bassi possibili con l’appoggio della UE.
Liberismo spregiudicato e autolesionista travestito da umanitarismo.
Tutto ciò non é né nazionale , né morale.
E’ solo frutto di ricatti.
Ma é , a quanto pare , l’unica politica che uno Stato debole come l’Italia può fare.
Questo significa che non dobbiamo in fondo neppure personalizzare troppo le colpe e le responsabilità.
L’Italia non é nemmeno la Francia o la Gran Bretagna che mettono, anche spudoratamente, il loro interesse immediato – ma non quello di lungo periodo- al primo posto.
Per non parlare della Germania.
Questo é quello che passa il convento.
Le alternative a Renzi sono perfino peggiori.
Gente sciatta e opportunista come – cito a caso- i Fratelli d’Italia, che però non hanno nessun consenso.
Questo per dire che nemmeno le forze minoritarie sono di qualità in questo Paese.
Per non parlare dei movimenti di massa, come quello di Grillo.
Ormai – ad eccezione di Grillo, che é meglio non provare- li abbiamo provati tutti in un modo o nell’altro.
Tutti o quasi tutti hanno partecipato a coalizioni di Governo con i risultati che vediamo: dai politici di ogni colore ai “tecnici”.
Ma la realtà sostanziale é che un peso mosca non può combattere con i pesi -non dico massimi- ma nemmeno con i pesi medi.
L’alternativa é ormai tra l’avvilimento e l’applauso, favorito da un qualche bicchierino.
La stessa Mogherini, indipendentemente dalle sue simpatie, potrà sostituire la Ashton solo a condizione di esserne la controfigura.
E’ comunque tutta l’Europa che deve cambiare corso e classi dirigenti.
Una cosa tra tante: basta con le immigrazioni dall’Africa e soprattutto dai paesi islamici.
Ma questo richiederebbe un lungo discorso sulla capacità di esercitare una indispensabile egemonia sull’altra sponda del Mediterraneo , per evitare di diventare una terra di conquista altrui e di divenire servi in casa propria.