Circola sempre più insistentemente la voce secondo la quale Massimo D’Alema sarebbe la figura candidata a sostituire Catherine Ashton alla guida della politica estera europea. Se ciò fosse vero sarebbe la prima vera smentita di quanto promesso da Matteo Renzi in campagna elettorale, cioè cambiare l’Europa dandogli anche più peso a livello internazionale.
Insomma, ci troveremmo a passare da una donna chiaramente filo-araba (anche per interesse) a un uomo smaccatamente vicino all’estremismo islamico. Nessuno infatti ha dimenticato la passeggiata di D’Alema a braccetto con i leader di Hezbollah, cioè i leader di un gruppo terrorista pesantemente armato che tiene in ostaggio un intero Paese, il Libano, e attualmente in previsione di entrare nella lista nera europea dei gruppi terroristici. E quando diciamo “entrare nella lista nera” intendiamo qualcosa di concreto non quella ridicola via di mezzo studiata proprio dalla Ashton che ha inserito nella lista nera europea solo l’ala militare di Hezbollah e non quella politica.
E poi francamente siamo piuttosto stanchi di avere alla guida della politica estera europea gente che va a Teheran a dire che l’Iran è democratico, che vede in Hassan Rohuani un riformatore quando invece, come dimostrano i numeri, è addirittura peggio del suo predecessore.
Matteo Renzi durante le primarie contro Bersani in un dibattito televisivo criticò proprio la politica estera europea in quanto non vedeva qual’era il vero problema in Medio Oriente, cioè l’Iran e non la democrazia israeliana. Se le voci che circolano in merito al conferimento dell’incarico a D’Alema di “Ministro degli Esteri europei” fossero confermate, Renzi smentirebbe se stesso e non solo non apporterebbe alcun cambiamento alla politica estera europea ma la porterebbe pericolosamente molto vicina alle posizioni iraniane. E’ questo il cambiamento promesso da Matteo Renzi?
[glyphicon type=”user”] Scritto da Adrian Niscemi
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Chi si illudeva che Renzi non potesse risentire dei diktat dei veri padroni del suo partito è servito.
Renzi è uno specchietto per le allodole, e non si può certo permettere di schifare i veri padroni del partito.
Renzi sembra un non comunista, ma lo è più di D’Alema. Proporre D’Alema, vuol dire che chi ha votato per lui, e sono quelli che credevano nel cambiamento dei vecchi apparati statalisti, escluso il presente, e’ stato un povero illuso. La volete capire per l’ultima volta che chi da il voto al PD lo da ai comunisti? Qualcuno dice che i comunisti non esistono più, niente di più falso, sono sempre presenti e sempre più pericolosi, perché camuffati da buonisti terzomondisti, pro immigrazione selvaggia e multiculturale.
a parte il fatto che la Ashton non è un semplice commissario UE e che l”Alto rappresentante europeo agli affari esteri non lo decide Renzi, “Ma sono i risvolti legati alle Europee, quelli che rischiano di ripercuotersi contro D’Alema. Il suo obiettivo di diventare commissario Ue, da quasi sicuro che era, appare tornato in alto mare.” Al limite (ma al limite perché il suo peso è pari a zero al momento) potrebbe aspirare al posto di Tajani http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp…
alternativa per D’Alema (sempre nel caso che) la Libia http://www.lettera43.it/politica/europee-2014-enrico-letta-in-corsa-per-un-posto-a-bruxelles_43675130618.htm