Boko Haram: stupri di massa per procreare jihadisti

22 Maggio 2015

Lo stupro di massa come strategia per creare una nuova generazione di jihadisti. E’ questa la drammatica realtà che emerge dai racconti delle donne nigeriane stuprate o costrette a sposarsi dai terroristi islamici di Boko Haram e raccolti dal New York Times in un articolo che non lascia molto alla immaginazione.

Secondo quanto raccontano le donne nigeriane agli operatori umanitari i terroristi islamici di Boko Haram le avrebbero chiuse in casa a dozzine dopo di che avrebbero abusato di loro per ingravidarle con lo scopo di creare una nuova generazione di combattenti jihadisti. Le ragazze raccontano che prima di abusare di loro i terroristi islamici pregavano Allah affinché da quello stupro nascesse un nuovo combattente per la Jihad. Tra di loro anche bambine di appena 11 anni.

Le testimonianze sono state raccolte nel campo profughi di Maiduguri dove le ragazze appena liberate dai terroristi islamici di Boko Haram sono state portate. Molte di loro sono incinta di diversi mesi, alcune sono poco più che bambine. In molti casi sono affette da HIV.

Bambine di nove anni date in spose ai terroristi islamici

Dopo il rapimento di oltre 200 ragazze dalla scuola di Chibok il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, aveva detto che il Corano permetteva loro di sposare bambine sin dall’età di nove anni e sarebbero molte le testimonianze che confermano che molte delle bambine rapite dai terroristi islamici nigeriani sono state date in spose ai miliziani jihadisti. Un operatore umanitario sentito da Rights Reporter conferma che molte delle ragazze attualmente protette nel campo di Maiduguri hanno un’età compresa tra gli 11 e i 14 anni, alcune di loro hanno neonati partoriti di recente mentre altre sarebbero incinta. Secondo le testimonianze raccolte molte bambine sarebbero morte nel dare alla luce i piccoli.

Oltre l’orrore

Quando si leggono le testimonianze di queste ragazzine si prova qualcosa che va molto oltre l’orrore, si pensa a qualcosa di surreale, addirittura di volontariamente gonfiato. Invece è pura e semplice realtà, una realtà che va oltre l’orrore della pedofilia giustificata dalla religione. Gli operatori umanitari parlano di “bambine traumatizzate”, assenti come se fossero drogate. Intere generazioni di bambine e ragazze di una vasta area del nord della Nigeria sotto il controllo di Boko Haram con la vita letteralmente devastata dai terroristi islamici.

Boko Haram da pochi mesi si è affiliato allo Stato Islamico dopo che per molti anni lo era stato con Al Qaeda. Negli ultimi anni nel nord della Nigeria sono state uccise decine di migliaia di persone mentre centinaia di migliaia sono state costrette a lasciare le loro case. Dopo il rapimento di oltre 200 ragazzine dalla scuola di Chibok era partita una campagna di sensibilizzazione globale portata avanti anche da Michelle Obama con l’hashtag #BringBackOurGilrs e Obama aveva promesso un importante aiuto alla Nigeria per combattere i terroristi islamici di Boko Haram. Ma, come sempre, passato il momento e ottenuto visibilità, la campagna e le promesse sono rimaste solo parole. Intanto nel nord della Nigeria l’orrore è ormai diventato la quotidianità per centinaia di migliaia di persone.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Claudia Colombo

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staff RR

La redazione di Rights Reporter con sede in Israele che porta avanti il progetto RR. Collabora attivamente con le maggiori testate israeliane

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