Oggi voglio cercare di spiegare il volto nuovo della guerra tra Israele e Hamas a tutti quelli che senza informarsi blaterano nelle piazze di “Palestina libera”, di “genocidio” e sparlano a vanvera di “Diritto Internazionale”. Perché volto nuovo? Perché gli ultimi avvenimenti hanno cambiato completamente il modo di vedere la guerra tra Israele e Hamas. Per farlo userò un paio episodi significativi facilmente comprensibili anche ai più ottusi.
Primo episodio: gli ostaggi detenuti in abitazioni civili rivedono il ruolo della popolazione.
L’operazione che ha portato alla liberazione di quattro ostaggi ha rivelato che Hamas oltre a violare il Diritto Internazionale con la detenzione di ostaggi, rende le abitazioni civili un legittimo obiettivo in quanto parte in causa del conflitto.
Scrive Jennifer Rubin del Washinton Post nella sua Newsletter: La posizione degli ostaggi [in appartamenti civili] richiede un ripensamento del modo in cui valutiamo la condotta di guerra di Israele e di come contare e classificare le vittime. Hamas ha commesso crimini di guerra il 7 ottobre uccidendo, violentando e rapendo civili. Ha continuato a commettere crimini di guerra tenendo in ostaggio civili e, ancora una volta, trattandoli in modo disumano. E nel rendere obiettivi militari le abitazioni civili trasformandole in celle di ostaggi, Hamas ha commesso ancora una volta crimini di guerra. Qualsiasi morto civile è deplorevole, ma in questo scenario Hamas è l’unico responsabile delle vittime derivanti dalla missione di salvataggio.
E ancora: Il salvataggio solleva certamente interrogativi preoccupanti sul grado di aiuto dei civili ai terroristi (volontariamente o con la forza). Nella misura in cui i civili diventano partecipi – compresa la detenzione di ostaggi – perdono la protezione del diritto internazionale. Per valutare se le azioni israeliane sono conformi al diritto internazionale e per contare le vittime civili, dobbiamo quindi sapere se e in che misura sono diventati combattenti e collaboratori dei terroristi. Finché non lo sapremo, i dati sulle vittime civili non saranno attendibili.
Secondo episodio: il piano per il cessate il fuoco.
Il Presidente Biden ha presentato un piano di cessate il fuoco. Israele ha accettato. Hamas non ha accettato. Come ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan a “This Week” della ABC: “Se Hamas dicesse di sì all’accordo, non ci sarebbe più bisogno di questo tipo di operazioni, perché gli ostaggi uscirebbero in modo pacifico e non attraverso azioni militari”. Ha ribadito a “Face the Nation”: “Il modo di gran lunga più efficace, certo e giusto per liberare tutti gli ostaggi è quello di ottenere un cessate-il-fuoco globale e l’accordo sugli ostaggi che il Presidente Biden ha descritto pubblicamente qualche giorno fa, che Israele ha accettato e a cui ora attendiamo che Hamas risponda”. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha votato 14-0 a favore. Gli appelli per un cessate il fuoco dovrebbero essere rivolti ad Hamas, non a Biden o a Israele.
Inoltre, Hamas sta deliberatamente aumentando il numero de vittime civili. Yahya Sinwar ha resistito alle pressioni per raggiungere un accordo con Israele per il cessate il fuoco e gli ostaggi. Dietro la sua decisione, come dimostrano i messaggi che il capo militare di Hamas a Gaza ha inviato ai mediatori, c’è il calcolo che più combattimenti – e più morti civili palestinesi – vanno a suo vantaggio. Proprio così: L’obiettivo è la morte dei civili. In un messaggio Sinwar ha esortato i suoi compagni della leadership politica di Hamas al di fuori di Gaza a non fare concessioni e a spingere invece per una fine permanente della guerra. Un alto numero di vittime civili creerebbe una pressione mondiale su Israele, ha detto Sinwar.
Le proteste nelle università sono antisemite e sono dirette da forze esterne.
Quando senti cantare “Hezbollah, Hezbollah, uccidi un altro sionista adesso” o vedi statue sfregiate con la vernice dove campeggia la scritta “libera Gaza, uccidi i maiali” non puoi davvero credere che dietro non ci sia un movimento antisemita. È ampiamente documentato che all’interno dei campus non ci siano solo studenti che, anzi, sono la minoranza, ma che ci siano anche intrusi esterni la cui attività è riconducibile alla Fratellanza Musulmana. In sostanza, le proteste nelle università hanno poco a che vedere con gli studenti se non per una piccola minoranza.
In conclusione:
- La popolazione civile di Gaza non è affatto innocente ma parte in causa del conflitto
- La condotta di Israele è pienamente riconducibile al Diritto Internazionale
- Il numero delle vittime è sicuramente gonfiato da parte di Hamas e in ogni caso non è verificabile in quanto non possiamo sapere quante di queste vittime interagivano con Hamas
- L’obiettivo principale di Yahya Sinwar è provocare la morte di civili affinché la comunità internazionale faccia enorme pressione su Israele. Per questo fino a ora ha rifiutato qualsiasi accordo di cessate il fuoco
Se quindi cercate un responsabile per la guerra, per i morti civili, per le violazioni del Diritto Internazionale, per il mancato cessate il fuoco prego suonare il campanello di Yahya Sinwar.