Se c’è una guerra vera a tutti gli effetti in corso e in crescita tra Israele e Iran è la guerra informatica tra gli hacker israeliani e quelli iraniani.
Pochi giorni fa vi abbiamo dato conto di un misterioso attacco informatico che aveva bloccato le pompe di benzina in Iran provocando gravi disagi (a quanto sembra ancora in corso).
Immediatamente gli Ayatollah avevano incolpato Israele (probabilmente a ragione) e minacciato immediate ritorsioni.
Ritorsioni che sono arrivate ieri quando il gruppo hacker legato a Teheran noto come Black Shadow ha bucato i server della società di hosting Internet israeliana Cyberserve, sui quali girano i maggiori siti internet dello Stato Ebraico i quali sono tutti caduti in un colpo solo.
Ciao di nuovo! Abbiamo notizie per voi
Il gruppo hacker iraniano Black Shadow
«Ciao di nuovo! Abbiamo notizie per voi», hanno scritto gli hacker in un messaggio diffuso sui social media venerdì sera. «Probabilmente potresti non riuscire a connetterti a molti siti web. La società “Cyberserve” e i suoi clienti sono stati colpiti da noi. Potresti chiederti dei dati? Come sempre, ne abbiamo tanti. Se non vuoi che i tuoi dati vengano da noi divulgati, contattaci presto».
Lo scorso anno il gruppo di hacker Black Shadow ha attaccato la compagnia israeliana di assicurazioni Shirbit e ha messo in atto una vera e propria estorsione per non divulgare i dati rubati, ma la compagnia si è rifiutata di pagare portando alla vendita nel dark web delle informazioni rubate.
Ormai da diversi anni Israele e Iran stanno combattendo una vera e propria guerra ombra su diversi campi che vanno dal Libano all’Iraq passando per la Siria, una guerra che comprende da parte israeliana anche importanti attacchi informatici contro il programma nucleare iraniano che lo hanno rallentato di molto.
Solo di recente anche gli hacker iraniani hanno iniziato a rispondere e stanno diventando sempre più pericolosi tanto da preoccupare l’intelligence israeliana che sta mettendo in campo le sue migliori unità per individuare gli hacker iraniani e “limitare i danni” che potrebbero fare.