Guerra nel Mare Nostrum: Gheddafi minaccia, «colpiremo obbiettivi civili». La situazione

«Il Mediterraneo e il Nordafrica sono diventati un vero campo di battaglia e per questo attaccherò obbiettivi militari e civili». Lo ha detto ieri sera il colonnello Gheddafi parlando alla nazione da una località segreta e senza video. La dichiarazione arriva dopo che dalle 17,45 di ieri la Francia ha dato il via all’operazione “Odissey Dawn” che nel volgere di poche ore ha coinvolto anche gli altri Stati della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”.

Dopo il primo attacco francese che avrebbe distrutto quattro tank libici vicino a Bengasi, nella notte sono stati sparati almeno 110 missili cruise dalle navi americane al largo delle coste libiche e sono stati bombardati diversi siti militari nei pressi di Tripoli.

La posizione italiana – Per il momento la posizione italiana rimane delineata e le forze aeree italiane non partecipano ai raid sulla Libia. In compenso l’Italia ha messo a disposizione della coalizione le sue basi mentre il coordinamento delle azioni nel Mediterraneo viene diretto dalla base NATO di Capodichino, vicino a Napoli.

Le reazioni politiche in Italia – Le reazioni politiche a livello italiano sono state trasversali, sia nel contestare l’intervento armato che nel sostenerlo. La Lega Nord si è dissociata così come il partito di Nichi Vendola, mentre hanno sostenuto il Governo le opposizioni.

Le reazioni politiche internazionali – A livello internazionale Russia e Cina hanno protestato per i raid anche se in sede ONU avevano evitato di porre il veto sulla decisione di imporre la “no fly zone” sulla Libia. Proteste anche dall’Unione Africana che ieri si è riunita in separata sede rispetto alla riunione di Parigi dove invece erano attesi i suoi rappresentanti. Oggi una delegazione della Unione Africana è attesa a Tripoli. Proteste per l’attacco anche da Venezuela e Iran che hanno (s)parlato, come Gheddafi, di “complotto sionista per abbattere il regime libico”.

Le minacce di Gheddafi. Quanto sono serie? – E adesso il mondo si domanda quanto siano serie le minacce proferite da Gheddafi di attaccare obbiettivi civili e militari in Europa. Secondo le intelligence occidentali il Colonnello non dispone di missili in grado di colpire l’Europa e il rischio più grande è quello degli attacchi terroristici e, soprattutto, che il rais libico scateni la cosiddetta “bomba umana”, cioè l’apertura delle frontiere agli immigrati. Tuttavia va detto che di recente i servizi segreti occidentali non sono stati molto precisi nelle analisi riguardanti il Nordafrica (le hanno praticamente sbagliate tutte). Quindi nessuno sa con esattezza quali armi ha Gheddafi nei suoi arsenali. Il Premier italiano ieri ha rassicurato la popolazione italiana che la Libia non dispone di armi in grado di arrivare in Italia, speriamo che sia vero ma qualche dubbio tra gli esperti serpeggia. E’ stato elevato alle frontiere marine e di terra il livello di controllo in configurazione anti-terrorismo. Per il momento il rischio più grande rimane quello del terrorismo. Infatti non si sa di quanti agenti disponga Gheddafi all’estero e se questi agenti sono ancora fedeli al rais. Un discorso a parte andrebbe fatto sul problema dell’immigrazione, discorso che fare prossimamente. Gli aggiornamenti ora per ora sulla situazione libica potete trovarli sul forum a questo indirizzo.