Negli stessi minuti in cui Israele è di nuovo sotto attacco il Presidente Trump riconosce la sovranità israeliana sul Golan e firma un documento ineccepibile e coraggioso che non solo permetterà a Israele di difendersi oggi, ma anche in futuro escludendo di fatto qualsiasi restituzione da parte israeliana delle Alture del Golan anche nel caso di pace con la Siria.
«Qualsiasi possibile accordo di pace futuro nella regione deve tenere conto del bisogno di Israele di proteggersi dalla Siria e da altre minacce regionali. Sulla base di queste circostanze uniche, è quindi opportuno riconoscere la sovranità israeliana sulle alture del Golan».
E’ questo che c’è scritto nero su bianco nel documento firmato ieri dal Presidente Trump e non sono parole qualsiasi o scontate, non è un semplice riconoscimento della sovranità israeliana sul Golan, ma mette in maniera decisa le mani avanti anche su un eventuale (improbabile) accordo di pace tra Israele e Siria che, a differenza degli accordi di pace precedentemente conclusi con Egitto e Giordania, non prevede in nessun caso la restituzione dei territori occupati a seguito della guerra dei sei giorni del 1967, quando Israele venne attaccato contemporaneamente da Siria, Giordania ed Egitto e oltre al Golan conquistò la Cisgiordania, la Penisola del Sinai e la Striscia di Gaza.
L’episodio, importantissimo, è passato in secondo piano a causa dello scoppio del conflitto tra Israele e i gruppi terroristici che infestano la Striscia di Gaza che ieri mattina avevano lanciato un missile a nord di Tel Aviv provocando sette feriti e la distruzione di una abitazione. Ma resta un momento storico.
Atto coraggioso ma non scontato
Sebbene il riconoscimento della sovranità israeliana sul Golan fosse stato promesso dal Presidente Trump, non era affatto scontato che ciò avvenisse. Le pressioni internazionali su Trump affinché dopo aver riconosciuto Gerusalemme quale capitale di Israele non facesse questo ulteriore passo erano fortissime, anche a livello interno. Ma Trump non solo ha mantenuto la promessa, è andato oltre certificando che la protezione di Israele viene prima di tutto, anche del Diritto Internazionale.
«Il vostro proclama arriva in un momento in cui il Golan è più importante che mai per la nostra sicurezza, quando l’Iran sta cercando di stabilire basi in Siria per colpire Israele» ha detto Netanyahu dopo la firma del documento.
Poi rivolto direttamente e in maniera confidenziale al Presidente Trump, nel ringraziarlo per l’atto coraggioso il Premier israeliano ha affermato che «la tua decisione di riconoscere la sovranità israeliana sul Golan è un duplice atto di giustizia storica: Israele ha conquistato le alture del Golan in una giusta guerra di autodifesa e il legame del popolo ebraico con quella terra risale a generazioni. Non abbandoneremo mai le alture del Golan».
E adesso si aspettano le reazioni internazionali che prevedibilmente saranno durissime. Ma ormai Israele e Stati Uniti sono abituati alle critiche internazionali.
Il dado è tratto e a prescindere dalle reazioni le alture del Golan non torneranno mai alla Siria, nemmeno in caso di un trattato di pace. E questo non è poco.
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