Quanto ha pesato realmente l’antisemitismo di Corbyn nella pesantissima sconfitta del partito laburista alle elezioni in Gran Bretagna? A quanto pare tantissimo nonostante gli elettori ebrei britannici siano solo una esigua minoranza.
Lo rivelano le analisi post-voto che hanno evidenziato come le idee fortemente antisemite di alcuni leader del partito laburista abbiano condizionato e spaventato non solo gli ebrei britannici ma anche una larga fetta di elettori britannici non ebrei.
Il voto ebraico
Nonostante molti ebrei britannici si opponessero alla linea di “hard brexit” annunciata da Boris Johnson, ha prevalso in loro la paura dell’avvento di un partito di estrema sinistra che ha nel suo DNA l’odio verso gli ebrei e verso Israele. Solo il 6% degli ebrei britannici, secondo le analisi, avrebbe votato per il partito di Corbyn.
Ma questa “paura” è andata ben oltre l’elettorato di fede ebraica. «Gli elettori si sono preoccupati della questione dell’antisemitismo al di là della comunità ebraica», ha affermato la direttrice politica della BBC, Laura Kuenssberg.
Della stessa idea anche Alistair Campbell, ex segretario stampa di Tony Blair, il quale ha evidenziato come l’antisemitismo insito nel partito di Corbyn avesse avuto un ruolo importante nella disfatta subita dai laburisti nonostante gli elettori di fede ebraica siano solo una esigua minoranza.
Ampio spazio all’antisemitismo anche sui media britannici
A differenza di altre volte nelle quali i media britannici si erano interessati poco alla questione dell’antisemitismo tra i laburisti, questa volta ne è stato dato ampio risalto tanto da costringere Jeremy Corbyn sulla difensiva e, prima a smentire (senza successo) che il suo partito fosse pieno di antisemiti, poi capito che era una linea indifendibile, a promettere di fare pulizia senza però farlo realmente come ha svelato The Guardian.
A contribuire a questa “svolta” dei media britannici è stato un appello lanciato in prima pagina dal Jewish Chronicle nel quale si invitavano gli elettori non ebrei a non votare il partito laburista.
Un intervento senza precedenti del rabbino capo Ephraim Mirvis, nel quale si ammoniva che in caso di vittoria dei labour molti ebrei sarebbero “fuggiti” dalla Gran Bretagna, ha poi fatto il resto.
E così il problema dell’antisemitismo all’interno del partito laburista è stato continuamente tirato fuori in ogni dibattito televisivo fino a diventare virale e quindi di fondamentale importanza.
Lo scorso fine settimana il Sunday Times ha scritto che «per molti, lo scandalo (dell’antisemitismo n.d.r.) ha messo in dubbio la competenza, il carattere morale e l’idoneità di Corbyn per le alte cariche».
Concludendo, l’antisemitismo evidente all’interno del partito laburista e apertamente mostrato in più occasioni dallo stesso Jeremy Corbyn, ha contribuito non poco alla pesantissima sconfitta dei labour in Gran Bretagna. Un monito che forse dovrebbero raccogliere anche altri Paesi, a partire proprio dall’Italia.