La Fratellanza Musulmana spiegata bene

15 Dicembre 2020
fratellanza musulmana

Lo scopo principale di questo articolo sulla Fratellanza Musulmana (o Fratelli Musulmani) è quello di analizzarne la composizione, gli obbiettivi su scala globale, i pericoli che rappresenta, le attività in occidente e i suoi legami con il terrorismo islamico. Ma soprattutto vogliamo evidenziare le analogie tra gli obbiettivi dello Stato Islamico e quelli della Fratellanza Musulmana.

Cosa è la Fratellanza Musulmana

La Fratellanza Musulmana (Al-Ihkwan al-Muslimun) è emersa nell’ultimo secolo come una delle maggiori organizzazioni islamiche. Si tratta di una organizzazione sunnita con sede al Cairo che ha come obbiettivo principale l’instaurazione del califfato globale.

Il loro motto è: “Allah è il nostro Obiettivo. Il Profeta è il nostro Leader. Il Corano è la nostra Legge. La Jihad è la nostra Via. Morire sulla via di Allah è la nostra più alta Speranza”.

La Fratellanza Musulmana non è tuttavia una organizzazione prettamente religiosa quanto piuttosto un sofisticato connubio tra religione, politica, terrorismo e assistenza sociale, il tutto mirato a promuovere un ruolo totalitario dell’islam nel mondo.

Ufficialmente la Fratellanza Musulmana ha rinunciato alla violenza con un accordo risalente al 1971 raggiunto con l’allora Presidente egiziano, Anwar el Sadat. In realtà la Fratellanza Musulmana continua a sostenere la Jihad armata attraverso azioni dirette e il sostegno a diversi gruppi terroristici, tra i quali Hamas.

Grandi gruppi terroristici quali Al Qaeda e lo Stato Islamico (ISIS) si rifanno apertamente alla ideologia della Fratellanza Musulmana.

L’Egitto, dall’avvento del Presidente Abd al-Fattah al-Sisi considera i Fratelli Musulmani un gruppo terrorista e li ha dichiarati fuorilegge. La Fratellanza Musulmana è presente praticamente in tutto il mondo con oltre 80 sedi sparse nei maggiori paesi arabi, in Europa e nelle Americhe.

Ideologia e strategia

Gli obiettivi primari della Fratellanza Musulmano sono:

  • Informare il mondo sull’Islam e diffondere i suoi insegnamenti
  • Unificare il mondo sotto il vessillo dell’islam
  • Innalzare il tenore di vita e la giustizia sociale
  • Combattere le malattie, la povertà, l’ignoranza e la fame attraverso l’insegnamento dell’Islam
  • Liberare la nazione islamica (Ummah) dalle regole degli infedeli
  • Creare un mondo islamico (califfato)
  • Creare una nuova civiltà mondiale basata sulla Sharia e sull’Islam

Strategia per raggiungere gli obiettivi

L’obiettivo finale dei Fratelli Musulmani è la costruzione di un califfato globale (Stato Islamico) in cui il Califfo (monarca) regna applicando norme e leggi conformi alla Sharia (legge islamica). Tuttavia la strategia adottata dalla Fratellanza Musulmana per raggiungere gli obiettivi non è univoca e cambia a seconda delle circostanze pur rimanendo perfettamente indirizzata al raggiungimento dell’obiettivo finale.

In alcuni contesti la Fratellanza Musulmana usa la violenza o l’appoggio al terrorismo islamico, come per esempio in Medio Oriente. In altri contesti, come per esempio in Europa, si presenta con l’aspetto di un movimento politico e assistenziale che ha come missione quello di reclutare nuovi membri votati alla diffusione del messaggio dell’Islam (dawa o proselitismo). Solo in seguito, se necessario, viene contemplato l’uso della violenza (Jihad).

Il segno distintivo della Fratellanza Musulmana è la lenta ma costante crescita, il lento ma pragmatico lavoro di reclutamento.

La loro “maschera” sono gli istituti caritatevoli islamici, le banche islamiche apparentemente regolari e volte alla carità islamica (Zakat), i centri islamici, le scuole islamiche, i centri sportivi ed altri enti a duplice scopo, quello di diffondere il messaggio dell’Islam e allo stesso tempo promuovere lo Zakat volto a sostenere lo Jihad.

L’insegnamento dell’Islam, volto principalmente ai giovani, è una delle colonne portanti della Strategia della Fratellanza Musulmana.

Solo chi comprende a fondo gli insegnamenti dell’Islam può avviarsi alla Jihad. Proprio la Jihad armata rimane parte integrante della filosofia della Fratellanza Musulmana e lo è per statuto (la Nazione Islamica deve essere pronta a combattere i tiranni e i nemici di Allah come preludio per l’instaurazione di uno Stato Islamico).

I Fratelli Musulmani, considerati da molti come i fondatori dell’Islam moderno, benché ufficialmente considerino il capitalismo e il comunismo ostili all’islam in realtà attingono a piene mani dalle ideologie comuniste e fasciste del 20esimo secolo, a partire dall’odio dichiarato verso gli ebrei

Gli Ebrei sono dietro il materialismo, la sessualità animale, la distruzione della famiglia e la dissoluzione della società” così scriveva nel 1951 Sayyid Qutb, leader dei Fratelli Musulmani, nel suo libro «la nostra battaglia contro gli Ebrei», libro di testo nelle scuole islamiche della Fratellanza Musulmana.

A livello religioso la Fratellanza Musulmana aderisce all’Islam sunnita. Al suo interno racchiude le due maggiori correnti dell’Islam sunnita, quella Wahabita o salafita e quella sufista manovrando a proprio piacimento e in maniera pragmatica ambedue le correnti.

I Fratelli Musulmani non fanno differenza tra religione e politica, la politica è basata completamente sulla religione e per questo risulta essere incompatibile con la maggior parte delle convenzioni riconosciute in Europa e nel mondo occidentale basate sulla laicità. La legge islamica viene prima di qualsiasi altra legge.

Il fondatore della Fratellanza Musulmana, Hassan al-Banna, è stato fortemente influenzato da pensatori e ideologi musulmani del livello di Jamal al-Afghani, Abul Ala Maududi, Muhammad Abduh e Rashid Ridah i quali hanno sviluppato la dottrina dei Fratelli Musulmani tra cui il concetto che si deve amare la morte e il martirio nel nome di Allah (Noi amiamo la morte più di quanto amiamo la vita. Slogan ripreso anche da Hamas).

Ci sarebbe poi da fare un lunghissimo discorso sul cosiddetto “revivalismo islamico” ma lasciamo tutto questo ad altra occasione dato per per affrontare questo discorso dovremmo ricostruire tutta la genealogia della Fratellanza Musulmana e il rapporto diventerebbe chilometrico.

Le differenze tra la Fratellanza Musulmana e gli altri gruppi islamici

Le differenza tra la Fratellanza Musulmana e gli altri gruppi islamici come Al Qaeda o lo Stato Islamico (ISIS) sono fondamentalmente tattiche e non ideologiche. L’obbiettivo è sempre lo stesso, quello della creazione del califfato globale, cambiano le tattiche per raggiungerlo.

Molti gruppi salafiti considerano la Fratellanza Musulmana “poco rigida”. Essi considerano la tattica del “cambiamento graduale” poco islamica e per questo la criticano anche se mezzi e obbiettivi sono sempre gli stessi. Invece la tecnica “gradualista” della Fratellanza Musulmana è molto furba perché si insinua in ogni parte del mondo fornendo una falsa sensazione di moderatezza tanto che in molti Paesi, compresa l’Italia, i Fratelli Musulmani vengono considerati l’Islam moderato.

Parola d’ordine “gradualità”

La gradualità è la strategia centrale per i Fratelli Musulmani. L’insinuazione progressiva nelle società occidentali sta alla base della strategia operativa della Fratellanza Musulmana.

Essi apparentemente rifuggono alla violenza, senza però mai condannarla apertamente, dando la falsa impressione di moderatezza e di apertura. In questo si differenziano dai salafiti che invece propendono per la conquista violenta e immediata.

I fondamenti teologici della strategia della gradualità sono stati delineati da Sheikh Qaradawi che nelle sue linee guida ha ricordato come la Sharia (legge islamica) vada introdotta in maniera graduale persino nei Paesi islamici (nessun taglio di mani nei primi cinque anni).

Una guida scritta denominata “progetto” che prevede l’imposizione della Sharia in 12 fasi è stata ritrovata dall’FBI durante una operazione volta a sgominare una organizzazione che finanziava il terrorismo islamico in America.

Nel documento tra le altre cose si poteva leggere: “il processo di imposizione della Sharia (islamizzazione) in America deve essere una sorta di Grande Jihad volta a distruggere la civiltà occidentale dal suo interno e «trasportare» la loro case dalle mani dei miscredenti a quelle dei credenti in modo graduale”.

Altri documenti scritti da Qaradawi sono venuti alla luce durante l’operazione condotta dall’FBI e hanno permesso di delineare con sufficiente precisione la “strategia della gradualità” della Fratellanza Musulmana. Detta strategia prevede due fasi principali divise a loro volta in altre fasi minori:

1: graduale sviluppo della comunità islamica in occidente

2: progressiva diffusione dell’Islam nella sfera politica occidentale.

Alle due fasi appena enunciate sono collegate le seguenti sotto-fasi:

Fase 1: Da’wa (letteralmente significa chiamata all’Islam). Questa prima fase è caratterizzata dalla formazione dei musulmani. I Fratelli Musulmani locali cercano di creare gruppi di studio tra tutti i musulmani insegnando loro i principi dell’Islam e la presentazione di una immagine pacifica e positiva dell’Islam da trasmettere all’esterno. Questo primo stadio non è violento e si concentra sulla costruzione di moschee o luoghi di preghiera e di comunità.

Fase 2: Da’wa parte seconda. Attivo proselitismo con mezzi pacifici dei non musulmani. Questa fase è volta a convertire quanti più settori della società occidentale attraverso la diffusione di letteratura islamica, conferenze e attiva collaborazione con la “comunità ospitante”. In questa fase è possibile usare anche una tattica offensiva e ingannevole denominata taqiyya che permette di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la fede, di dissimulare l’adesione a un gruppo religioso e di non praticare i riti obbligatori previsti dalla religione islamica per ingannare l’infedele.

Fase 3: Jihad. Uso della violenza, ove necessaria, per diffondere l’Islam. Questa fase introduce esplicitamente l’uso della violenza che all’inizio deve essere solo di carattere difensivo, cioè volta a liberare territori musulmani dagli infedeli. In seguito può diventare offensiva, cioè volta a conquistare i territori degli infedeli. La Jihad può essere lanciata contro i non musulmani o contro Governi musulmani che sono considerati “takfir”, cioè non rappresentativi del “vero Islam”.

Fase 4: Khalipha, il Califfato. Questa ultima fase è la ri-creazione di un califfato islamico e la diffusione dell’Islam in tutto il mondo. Il califfato è governato da un Califfo, un sovrano che governa in conformità con la Sharia.

Attuazione della strategia del gradualismo in occidente

La Fratellanza Musulmana sta seguendo con molto zelo la strategia del gradualismo in occidente e in particolare in Europa. Organizzano conferenza, interagiscono con le comunità al fine di instaurare un clima di fiducia. Appoggiano partiti politici supportando candidati con l’intento di prendere parte attiva alla vita politica. Compaiono spesso in televisione per diffondere l’idea di un “Islam moderato” e non di rado usano i media per raggiungere questo scopo.

Non esitano a usare la giurisprudenza occidentale per chiudere la bocca a coloro che vi si oppongono o per contrastare con mezzi legali i Governi che non li riconoscono, come l’Egitto.

Il ramo inglese della Fratellanza Musulmana ha assunto un team di avvocati internazionali di grido per portare il Governo egiziano davanti alla Corte Penale Internazionale.

Azioni legali contro chi osa contrastarli sono aperte in tutta Europa. Al momento si può dire che la Fratellanza Musulmana in Europa sia a metà tra la fase uno (Da’wa) e la fase due (Da’wa parte seconda). Il centro europeo della Fratellanza Musulmana è in Germania. Riprendo da un articolo di Rights Reporter:

Proprio in Germania è nata una delle più potenti organizzazioni islamiche europee, la Islamische Gemeinschaft Deutschland (Comunità Islamica di Germania, IGD) fondata nel 1958 da Sa’id Ramadan. E sempre in Germania è nata la Muslim World League un’Organizzazione ben finanziata che l’Establishment saudita usa per diffondere la sua Interpretazione radicale dell’Islam attraverso il mondo. Queste due potentissime organizzazioni riconducibili alla Fratellanza Musulmana hanno messo in piedi nel corso degli anni un vero e proprio sistema di raccolta fondi e di finanziamento dei gruppi terroristici tanto da meritare il monitoraggio dei maggiori servizi di intelligence del mondo. Fulcro della loro “opera” è il Centro Islamico di Monaco di Baviera, ma importanti diramazioni sono il Centro Islamico di Ginevra e altri centri islamici in tutta Europa. Tutto questo gira intorno alla Banca Al Taqwa, un potente conglomerato soprannominato dall’Intelligence italiana “Banca della Fratellanza Musulmana”, che si sospetta abbia finanziato Gruppi terroristi da metà degli anni Novanta. Fondata nel 1988 da Youssef Nada e dal nazista islamico di origine svizzera Ahmed Huber, la Banca Al Taqwa per anni ha raccolto i finanziamenti dei Paesi del Golfo per distribuirli ai gruppi terroristici e alle organizzazioni europee che fanno capo alla Fratellanza Musulmana creando un enorme reticolato di organizzazioni non governative islamiche, moschee e centri islamici facenti capo alla Fratellanza Musulmana. La Banca Al Taqwa è anche una delle maggiori fonti di finanziamento di diverse ONG islamiche sospettate di avere contatti con gruppi terroristici tra le quali la famigerata IHH (Insani Yardim Vakfi), una ONG turca potentissima già salita all’onore delle cronache per diversi controversi interventi a Gaza, in Somalia, in Sudan e attualmente a sostegno della ribellione in Siria.

Questo è solo un assaggio di quello che è attualmente la Fratellanza Musulmana in Europa. Hanno convinto intere schiere di politici di rappresentare l’islam moderato quando invece hanno chiaramente le stesse intenzioni dello Stato Islamico, cioè creare un califfato globale, solo che lo stanno perseguendo rispettando le regole che si sono dati, cioè in maniera graduale e apparentemente in modo pacifico. Oggi possiamo dire di avere lo Stato Islamico in casa senza accorgerci di questo dato di fatto.

Come si contrastano?

Facile a dirsi, difficile a farsi. Nella ideologia della Fratellanza Musulmana c’è una contraddizione di fondo rispetto all’occidente che pochi colgono: la Sharia. La legge islamica è nettamente in contrasto con tutte le leggi e i trattati europei. Basterebbe renderla fuorilegge come giusto che sia invece di tollerare la sua propaganda. L’ideologia della Fratellanza Musulmana mette la legge islamica al di sopra delle leggi nazionali e dei trattati internazionali. Tutto questo viene incredibilmente tollerato (a partire dalle violazioni sui Diritti delle donne). Mettere fine definitivamente a questa tolleranza significherebbe non solo far applicare i sacrosanti Diritti Umani ma significherebbe mettere in mostra il vero volto della Fratellanza Musulmana, un volto tutt’altro che moderato.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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