Israele e nucleare iraniano: la sporca campagna di Obama

18 Marzo 2012

Non ho mai amato particolarmente il Presidente Obama. A parte una iniziale simpatia per il fatto che fosse di colore, da subito si è rivelato un fervente sostenitore della causa islamista e un debole a livello internazionale, una debolezza la sua che si è tramutata in un rafforzamento dell’estremismo islamico il quale si è impossessato delle cosiddette “primavere arabe”.

Non ne ha fatta una giusta Obama. Appena eletto è andato al Cairo da Mubarak e ha fatto un discorso tutto incentrato su quanto fosse meraviglioso l’Islam e su come Mubarak gestisse bene quel Paese così importante. Poi quando la folla egiziana si è riversata in piazza ha disconosciuto Mubarak nel nome di una ipotetica “democrazia islamica” prontamente affondata dalla Fratellanza Musulmana. Ha contribuito ad abbattere Gheddafi per poi accorgersi che quelli che ne hanno preso il posto sono, se possibile, molto peggio del Colonnello. Ha praticamente abbandonato l’Iraq nelle mani degli Ayatollah iraniani e sta donando l’Afghanistan ai talebani. Non pago ha lanciato messaggi ambigui al dittatore siriano Assad il quale, convinto che gli USA non sarebbero intervenuti (è stato Obama a dirlo) massacra quotidianamente il suo popolo. Ma il vero capolavoro ancora non gli è riuscito: quello di permettere che l’Iran si doti di armi nucleari. Però ci sta lavorando alacremente e siccome teme che Israele gli rompa le uova nel paniere con un attacco a sorpresa ai siti nucleari iraniani, ha dato il via ad una campagna di disinformazione senza precedenti sui media americani a lui vicini.

E’ il caso dell’ipotetico “rapporto” diffuso ieri dal New York Times, un giornale che dire che è la voce di Obama è puro eufemismo, secondo il quale il Mossad avrebbe detto che “l’Iran non è interessata a costruire armi atomiche”. Ora, se fosse vero ci troveremmo di fronte a un clamoroso dietrofront dei servizi segreti israeliani che invece sostengono da diverso tempo che Teheran arriverà alla bomba entro pochi mesi. Non solo, saremmo anche di fronte a un dissidio importantissimo tra il Mossad e il Governo israeliano.

Per dirla tutta, il New York Times non cita alcuna fonte israeliana a sostegno di questo ipotetico rapporto, quindi non si capisce bene dove abbia preso questa assurda notizia. Quello che sembra, invece, è che il giornale newyorchese, da sempre fermo sostenitore di Obama, abbia dato il via a una vera e propria campagna di delegittimazione di un intervento israeliano in Iran. Se lo facciano di testa loro o sia l’inizio di una campagna mediatica più importante ordinata dalla Casa Bianca non è dato saperlo, tuttavia il sospetto che dietro a tutto questo ci siano i tirapiedi del Presidente Obama è molto forte.

Insomma, dopo tutti i disastri combinati a livello internazionale che hanno portato l’estremismo islamico ad impossessarsi di Tunisia, Libia, Egitto, Iraq e altri Paesi (senza dimenticare la Turchia) oggi Barack Hussein Obama vuole fare il suo capolavoro: permettere all’Iran di arrivare alla bomba atomica. E per farlo inizia con una bella campagna mediatica che, ne sono scurissimo, proseguirà anche nei prossimi giorni e/o settimane.

Di solito il Governo israeliano ha il brutto vizio di non rispondere alle campagne di stampa ostili, ma questo volta credo che farebbe bene a far sentire la propria voce, non fosse altro per non rendere il lavoro di Obama tanto semplice da riuscire nel suo intento.

Franco Londei

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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