Confesso che prendere una posizione netta in merito al conflitto israelo-palestinese non è una cosa che avrei voluto fare. L’ideale, a mio avviso, sarebbe stato rimanere su una posizione “di Diritto”, cioè neutra o, come qualcuno ha detto, tra l’incudine e il martello. Ma recenti fatti mi hanno fatto propendere per una presa di posizione molto più netta a favore di Israele.
La sensazione che si ha vedendo il comportamento di tutti coloro che si dicono “filo-palestinesi per ragioni Diritto” mi fa pensare che in effetti le ragioni che stanno dietro al questo atteggiamento, che sarebbe persino nobile se supportato da buone intenzioni, siano in effetti altre e non certo di nobile spessore. Nelle ultime settimane si è avuta la netta sensazione che l’obbiettivo non siano i sacrosanti Diritti del popolo palestinese, ma che sia la distruzione dello Stato ebraico. Non è la stessa cosa anche se per alcuni le due cose vanno a braccetto.
Ma partiamo da lontano. Premesso che questa organizzazione ha sempre difeso a spada tratta il Diritto all’esistenza di Israele, senza tuttavia lesinare critiche al Governo di Gerusalemme ogni qualvolta lo abbiamo ritenuto necessario. E’ la democrazia che ci da il Diritto di farlo e a dire il vero moltissime delle nostre critiche sono state ascoltate con attenzione dal Governo israeliano, tanto è vero che nessuno si è mai permesso di etichettare le nostre critiche come “antisemite” o “anti-israeliane”. Evidentemente c’è modo e modo di criticare. Al contrario ogni nostra critica diretta ai palestinesi (e ce ne sono di cose da criticare) è sempre stata considerata come un atto “filo-sionista”. Ma va bene, è nell’ordine delle cose che ognuno tenti di tirare acqua al suo mulino e in questo, chi tifa per la parte palestinese, è un maestro. Non ce ne siamo mai fatti un problema, abbiamo sempre continuato a criticare l’una o l’altra parte ogni qualvolta lo ritenevamo necessario senza curarci di figurare simpatici all’una o all’altra parte. Ma se tutto questo poteva andare bene nell’ottica di un confronto democratico di diverse idee sulla base che ognuno dei due popoli avesse il Diritto di esistere, non va più bene quando diventa evidente che una delle due parti vuole eliminare l’altra.
La prova l’abbiamo avuta quando abbiamo preso una decisa posizione a favore delle dissidenza iraniana, posizione mai e poi mai mascherata. Prima c’è stato, da parte di coloro che sono apertamente filo-palestinesi, un timido attacco che cercava di dimostrare che la rivolta iraniana non era poi così importante e che certi video e immagini erano in effetti dei falsi (clamoroso quando si è cercato di denigrare le immagini della morte di Neda) poi, una volta preso “coraggio” (perché ci vuole coraggio per contestare la rivolta iraniana), si è passati al sostegno diretto di Ahmadinejad. Attenzione, non perché il dittatore persiano sia un uomo che difende i Diritti di un popolo, ma perché il piccolo Hitler iraniano è diventato un eroe nel momento stesso in cui ha negato l’olocausto e ha dichiarato di voler spazzare via Israele. Ed eccoci quindi all’essenza del discorso: l’obbiettivo non è garantire i Diritti dei palestinesi (cosa di cui frega poco anche al mondo arabo) ma spazzare via Israele con ogni mezzo. Se poi per farlo occorre allearsi a un sanguinario come Ahmadinejad poco importa. Coloro che dicono di volere i Diritti dei palestinesi in effetti li usano, alla stregua di certi paesi arabi, solo come mezzo (o come scusa) per colpire Israele. Non c’è niente di più aberrante. E non starò a parlare di soliti filo-palestinesi (dichiarati) che per lo stesso motivo arrivano a negare il più grande crimine che l’umanità ricordi, l’olocausto, quello documentato da migliaia di testimonianze, di fotografie e di filmati, quello che è stato ammesso dai gerarchi nazisti al processo di Norimberga, quello che non è negabile o contestabile se non spinti dallo stesso motivo che ha portato proprio i nazisti alla ricerca della soluzione finale.
Ecco, e qui arriviamo al punto, la sensazione (molto forte) che noi abbiamo è che buona parte di chi dice di sostenere i Diritti dei palestinesi (sacrosanti) in effetti usi gli stessi Diritti come un’arma contro Israele per distruggerla, per annullarla. Lo possiamo chiamare antisemitismo, anti-sionismo, anti-ebraismo, lo possiamo chiamare in tanti modi anche se poi il risultato è lo stesso, ma, fatte alcune eccezioni, il vero scopo è annullare Israele e non difendere i Diritti dei palestinesi. Se veramente lo scopo fosse quello le strade da intraprendere sarebbero altre e sicuramente a quest’ora anche i palestinesi avrebbero il loro Stato.
Nelle ultime settimane tutto questo si è accentuato e abbiamo assistito a terribili sceneggiate. Da articoli chiaramente falsi che rivelavano come i soldati israeliani avessero ucciso dei palestinesi per espiantargli gli organi (della serie ebreo=orco), a improbabili dossier scritti, senza uno straccio di prova, da organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani che la settimana dopo andavano a Riad a riscuotere la tangente, fino al controverso rapporto Goldstone (che guarda caso era proprio uno dei dirigenti di certe organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani andate a Riad), un rapporto che su ammissione dello stesso Goldstone (messo alle strette) si basa sul nulla, cioè su interviste telefoniche fatte a una sola parte. Ma questo non ha importanza per gli speudo difensori dei Diritti, come non ha importanza che al tavolo della Commissione dei Diritti Umani dell’Onu siedano paesi campioni nella violazione dei Diritti (l’Arabia solo per fare un nome), l’importante è solo ed unicamente distruggere Israele a qualsiasi costo. Il bello è che, queste persone, si atteggiano a difensori dei Diritti Umani mentre invece sono i più subdoli dei razzisti.
Naturalmente, come detto prima, ci sono le eccezioni, quelli cioè che credono veramente ai Diritti dei palestinesi, quelli che rifiutano la logica assassina di Hamas, la corruzione in Fatah e che vogliono per i palestinesi uno Stato con confini ben definiti dove possano vivere in pace accanto allo Stato di Israele. Purtroppo non sono la maggioranza, altrimenti la cosa sarebbe diversa. La maggior parte dichiara pubblicamente di rifiutare la logica assassina di Hamas ma poi la avvalla con il suo comportamento, con le sue frasi e con i suoi fatti. Non si nascondano certi personaggi dietro al dito dei sacrosanti Diritti dei palestinesi, il loro obbiettivo è la cancellazione dello Stato di Israele. Punto.
Beh, noi non possiamo davvero permetterlo tutto questo, non possiamo accettare questa immensa ipocrisia di chi vuole apparire come un difensore dei Diritti Umani e poi fomenta l’odio con false accuse o difendendo l’indifendibile linea di Hamas che predica per statuto la distruzione di Israele. Noi continueremo a criticare il Governo israeliano ogni volta che lo riterremo opportuno, cercando se è possibile (e lo è) di dialogarci. Israele non è una democrazia perfetta (ma chi lo è?) e come tutte le democrazie imperfette compie degli errori. Allo stesso tempo sosterremo con la stessa foga i Diritti dei palestinesi. Ma lotteremo con tutte le armi contro chi vuole la distruzione di Israele nascondendosi proprio dietro ai Diritti del popolo palestinese o facendo richieste impossibili da accogliere e mirate esclusivamente a fare in modo che non vengano accolte. Denunceremo tutti coloro che con il conflitto israelo-palestinese ci vivono e che hanno tutto l’interesse a non farlo finire. Tratteremo Hamas e i suoi sostenitori alla stregua di Ahmadinejad e dei suoi sostenitori, cioè come nemici a tutti gli effetti.
Certo, mi rendo conto che noi siamo una microscopica organizzazione rispetto a quelle che vanno a Riad a prendere finanziamenti o rispetto a quelle che prendono milioni di dollari da sponsor che non badano certo ai Diritti Umani (vedi olimpiadi di Pechino), mi rendo conto che in definitiva non fregherà niente a nessuno delle nostre posizioni. Di certo non siamo incisivi nel contesto generale (insomma non ci fila quasi nessuno), voglio però che sia chiaro a coloro che si riempiono la bocca con la frase “Diritti Umani” per giustificare i tentativo di annientamento di un intero popolo che troveranno in questa microscopica organizzazione un fiero rivale sulla loro strada. Israele esiste ed esisterà.
Franco Londei