Una serie di diposizioni impartite dal Ministro degli Esteri di Israele, Avigdor Lieberman, ai ministeri interessati sono state diramate questa mattina allo scopo di contrastare la politica ostile turca e per punire Ankara delle minacce contro lo Stato Ebraico.
Tra le prime disposizioni le più importanti sono quelle che riguardano il sostegno logistico e militare ai ribelli del Kurdistan, sia quello iracheno che quello turco. La decisione era nell’aria, ma ora sembra operativa a tutti i livelli. E poi sarà avviata una intensa cooperazione con la lobby armena negli USA volta a divulgare i crimini di guerra commessi dai turchi in Armenia. Infine si sta pensando ad emettere un alert per tutti i cittadini israeliani affinché non si rechino in Turchia.
Sul piano militare sono bloccate tutte le consegne relative ai droni costruiti in Israele e destinati all’aviazione turca, così come quelle dei carri Merkava e di altri sistemi d’arma costruiti in Israele. Si vedrà nei prossimi giorni a chi destinare i mezzi militari e i sistemi d’arma destinati alla Turchia.
Sabato ci sarà un consiglio dei ministri straordinario per decidere altre misure contro Ankara tra le quali, si pensa, una serie di azioni volte ad indebolire la macchina militare turca e misure economiche restrittive nei confronti delle aziende turche. Poi probabilmente Lieberman inizierà una serie di consultazioni con i partner internazionali per individuare le misure necessarie a far rientrare la Turchia nei ranghi.
Un fatto è certo, dopo tanti giorni durante i quali Israele è rimasta prudentemente alla finestra mentre Erdogan minacciava a destra e a sinistra e arrivando addirittura a dire che le nani militari turche scorteranno chi vorrà forzare il blocco su Gaza, finalmente Gerusalemme reagisce.
Secondo Protocollo Israel