Noi lo avevamo anticipato e, purtroppo, il timore è diventato realtà. La Turchia scorterà le navi dirette a Gaza con proprie unità militari. Di fatto è un criminale atto di guerra contro Israele e il legittimo blocco imposto alla Striscia di Gaza, ma soprattutto è un favore enorme ai terroristi di Hamas.
A renderlo noto è stato il califfo turco, Recep Tayyip Erdogan, ormai diventato ufficialmente difensore ufficiale della causa di Hamas, in una intervista ad Al-Jazeera. In quella intervista Erdogan ha finalmente rivelato le sue intenzioni , che non necessariamente coincidono con quelle turche, e il suo odio nei confronti di Israele, un odio che prescinde da motivazioni politiche o da necessita di immagine, ma che è puro almeno quanto quello dei terroristi di Hamas o del nazista Ahmadinejad.
Fino ad oggi al califfo turco è stato permesso praticamente di tutto. Gli è stato permesso di trasformare uno stato laico com’era la Turchia prima del suo avvento, in uno stato fondamentalista islamico. Gli è stato permesso di attaccare impunemente il Kurdistan iracheno e di bombardare i villaggi curdi facendo centinaia di vittime civili senza che nessuno facesse un fiato. Gli è stato permesso di stringere una alleanza militare con l’Iran (in configurazione anti-curda) mentre la Turchia fa parte della NATO. Gli è stato permesso di appoggiare apertamente un gruppo terrorista come Hamas definendolo “un gruppo resistente”. Gli è stato permesso di stringere accordi con i peggiori dittatori islamici, da Assad ad Ahmadinejad . Ora gli si vorrebbe permettere una gravissima e molto pericolosa intromissione in un conflitto come quello in corso tra Hamas e Israele. La comunità internazionale non può più rimanere immobile di fronte a questa situazione che sta diventando pericolosissima anche per l’Europa.
Prima di tutto devono essere gli Stati Uniti a intervenire. Non è possibile che a un membro della NATO venga permesso di portare avanti una politica aggressiva contro uno Stato democratico come quella che sta portando avanti Erdogan contro Israele. E poi si deve riunire con urgenza il Consiglio Atlantico per valutare se sia o meno il caso di avere ancora un membro come la Turchia al suo interno. Infine deve essere l’Europa a prendere posizione, una posizione netta e senza compromessi, che condanni la continua aggressione turca a Israele.
La politica del califfo turco è chiara: diventare il rappresentante del mondo integralista islamico e riempire quel vuoto lasciato dai leader deposti dalle rivoluzioni islamiche (chiamiamole con il loro nome le cosiddette primavere arabe) attirando le simpatie dell’estremismo islamico con continui attacchi a Israele. L’Europa e il mondo libero non possono permettere tutto questo alla Turchia. E’ troppo pericolo lasciarla fare e continuare ad andare avanti come se tutto fosse una cosa normale. E’ come avere una serpe in seno.
Intanto Israele non ha reagito,almeno per il momento, a questa ennesima provocazione di Erdogan e del suo regime. Ma è evidente che a Gerusalemme siano molto preoccupati per questa escalation turca. Israele, l’unica vera democrazia in Medio Oriente, è ormai praticamente circondata da regimi islamico-nazisti che bramano solo la sua distruzione. E non è “catastrofismo” o “complottiamo” affermare questo. E’ semplicemente prendere coscienza di una realtà purtroppo drammatica. Per questo non si può lasciare solo il piccolo stato ebraico a lottare contro l’onda montante dell’odio islamico, perché dopo Israele toccherà all’occidente. E allora si fermi adesso il califfato turco, con qualsiasi mezzo, prima che sia troppo tardi.
Sharon Levi
E’ chiarissimo che l’agha dei giannizzeri ha sempre avuto l’intenzione di andare
unilateralmente allo scontro e coerentemente si sta costruendo passo dopo passo una bella rampa di lancio: presto dirà che in realtà furono gli ebrei a perseguitare hitler & C.
Meno male che non li abbiamo fatti entrare in europa….forse sarebbe meglio buttarli
fuori anche dalla nato.
E pensare che mustafa kemal che fu veramente il salvatore della patria oltre a salvargli la ghirba aveva indicato ai turchi la strada per tenersi fuori dai guai: e questi invece lo stanno
allegramente buttando nel cesso!
Purtroppo è vero quanto scrive Sharon Levi. Così come è vero che c’è da domandarsi chi siano oggi gli Stati Uniti e la Comunità Europea, nonchè : cosa essi sono disposti a fare in termini di deterrenza nei confronti della Turchia? E inoltre, quale potrebbe essere l’interesse della Russia? E’ ovvio che il governo di Ankara ha messo, tra l’altro, gli occhi addosso ai giacimenti di gas scoperti al largo delle coste israeliane ed è altrettanto ovvio che ,come minimo, l’intenzione di questo governo è di riscuotere il pizzo da Israele. Obama incoraggerà Israele a pagare il pizzo? E magari sarà appoggiato da una buona campagna di stampa, avvalendosi di testate e di analisti ” autorevoli”, che fino ad oggi hanno descritto in termini “politicamente corretti” quella situazione? Tanto , lo sappiamo tutti, che all’origine di tutto, secondo certi autorevoli “pensatori “, c’ è la cosiddetta questione palestinese e la “politica aggressiva del governo di destra di Netanyahu”. Mentre, se ci fosse un altro governo, allora si che si potrebbero disinnescare le tensioni nell’area ecc. ecc. Altri parlano di duellanti -Turchia e Israele- usando un sano cerchiobottismo, indice di prudente saggezza, senza raccontare lo svolgimento dei fatti connessi dai più ovvi rapporti di causa effetto. E non ho nemmeno sentito da troppi sottolineare adeguatamente il fatto che le carceri turche siano piene, forse come nessuna altro paese, di giornalisti incarcerati per reati di opinione. Ciò nonostante sarebbe il governo di Gerusalemme ad essere in via di delegittimazione, come dimostrerebbero gli indignados (che non c’entrano nulla). Detto ciò, che cosa possiamo fare se non cercare di far suonare la sveglia? Certo i sordi continueranno a non sentire, gli ingenui magari si sveglieranno.
è quel che ho detto in un altro post: chi crede alla “primavera araba” è un povero illuso, Israele è ormai circondato da nemici mortali che vogliono solo la sua distruzione. E prima o poi scoppierà un conflitto totale in medio-oriente, forse il più sanguinoso di tutta la storia. E l’ONU che fa? l’America e l’Europa che fanno? NIENTE come nel caso della Siria? già Israele non ha il petrolio che ha la Libia, può magari venire sacrificato..ma poi davvero inevitabilmente toccherà all’Europa e a allora ci sveglieremo amaramente. Svegliamoci prima che sia troppo tardi: sospendiamo Shenghen, limitiamo a severi limiti l’immigrazione, respingiamo i barconi al mittente..
purtroppo credo che in Europa nemmeno la vedano questa gravissima crisi. A parte che farsi rappresentare dalla Ashton è già un handicap non da poco visto il suo amore per i mandrilli arabi, ma poi a Bruxelles c’è ancora la convinzione di voler portare la Turchia in Europa come “ponte laico verso l’islam”. La laicità della Turchia si è persa nel momento esatto in cui è salito al potere quel nazi-islamico di Erdogan. Ormai siamo allo scontro armato e sarà devastante. Chi non lo capisce o è cieco o è in malafede. Obama potrebbe fare qualcosa per fermare questa ssurda escalationa, ma visto che ama così tanto l’islam credo che alla fine non farà niente, vuoi per incompetenza vuoi per la “politica della mano tesa” ormai tagliata decine e decine di volte
e alla fine Israele vincera come sempre ha fatto,,,perche DIO e dalla parte loro…