La Libia finanziò la campagna elettorale di Sarkozy. Quanti politici ha in mano Gheddafi?

16 Marzo 2011

La Libia finanziò la campagna elettorale del Presidente francese Nicolas Sarkozy. A dirlo non è Wikileaks ma il figlio di Gheddafi, Saif al Islam, intervistato da Euronews. Il giovane Gheddafi definisce il Presidente francese “un buffone” e chiede indietro i soldi spesi da Tripoli per la sua elezione.

“Sarkozy è un pagliaccio. Con i soldi della Libia ha finanziato la sua campagna elettorale” ha detto Saif al Islam a Euronews. “Bisogna che Sarkozy restituisca alla Libia i soldi con cui ha finanziato la sua campagna elettorale – ha detto ancora il figlio del rais –  siamo noi ad aver finanziato la sua campagna, abbiamo a disposizione tutti i documenti e siamo pronti a renderli pubblici”. E poi finisce dicendo: “abbiamo ogni dettaglio: conti bancari, documenti, operazioni di trasferimento e presto riveleremo tutto”.

E chiaro che se rivelazioni di Saif al Islam fossero fondate, per il Presidente francese sarebbe uno smacco che potrebbe risultare fatale in vista delle prossime elezioni presidenziali in Francia. Non solo, si potrebbe anche configurare una forma di reato che starà alla magistratura francese appurare.

Il giovane erede del rais libico non ha mancato di prendersi gioco della comunità internazionale rimasta ferma al palo. “Tra 48 ore sarà tutto finito e i ribelli saranno definitivamente sconfitti. La no fly zone quindi non servirà a niente. Ormai è troppo tardi” ha detto Saif al Islam a Euronews.

Saif al Islam conferma così quello che dicevamo ieri, cioè che i ribelli sono stati traditi – se non letteralmente venduti – dall’occidente che non è stato in grado di muovere un dito per aiutarli nella impari lotta con le forze del dittatore libico. Non vorremmo che dietro a questo “temporeggiare” della comunità internazionale ci siano motivazioni simili a quelle denunciate dal giovane Gheddafi su Sarkozy, cioè, non vorremmo che ci siano parecchi capi di stato che condividono “piccoli segreti” con il rais libico e che per questo gli hanno consentito di rimanere a galla. Questa è una domanda che dovremmo veramente farci e approfondire.

Carlotta Visentin

staff RR

La redazione di Rights Reporter con sede in Israele che porta avanti il progetto RR. Collabora attivamente con le maggiori testate israeliane

3 Comments Lascia un commento

  1. ..ma mi chiedevo, oltre ai finanziamenti delle elezioni, non è che i Libici minacciano di dire chi abbattee l’aereo Alitalia ad Ustica ? Eh si, perchè pare proprio ch efosse un cacci afrancese… E non è che ricattano anche il governo italiano, oltre che per gli accordi Eni sul petrolio, anche per aver fatto sparire tutto di quella tragedia ?

  2. sarebbe davvero interessante sapere cosa hanno da dire su Ustica e sugli accordi con l’ENI. Gheddafi è particolarmente incazzato con l’ENI e Berlusconi. Però temo che sia interesse comune non tirare fuori gli scheletri dagli armadi. Per cui vedrai che finirà tutto a tarallucci e vino

  3. ..eh si, temo proprio che finirà così. In tanti abbaiano, ma è solo per la scena pubblica, come recitando un copione. Purtroppo in quello che sta succedendo in Libia l’Europa intera è complice di questo CRIMINALE, temporeggiando e lasciando che elimini tutti i Libici chiedenti DEMOCRAZIA (Infatti, mi da’ molto fastidio sentirli chiamare “ribelli”, sono persone che vogliono vivere da democratici, da esseri umani!!!).
    E perchè temporeggiano , mi chiedo ? Semplice, perchè oltre a vari scheletri dentro molti armadi, ci sono ENORMI interessi economici di varie multinazionali che più o meno sono parte di varie Nazioni europee. E per queste, è molto più semplice e conveniente contrattare con un singolo, criminale e dittatore, ma singolo, piuttosto che trattare con un paese intero, con una democrazia. D’altronde è più o meno quello che hanno fatto gli USA da poco in oriente, imponendo dei Governi fantoccio, che favoriscono le multinazionali americane del petrolio in primis, e poi diverse grandi enterprises di vario genere. In Africa è prassi comune. Ecco quindi in Libia nulla di strano, e l’Europa (italia in prima fila) segue il copione. Dopo fingeranno indignazione, fingeranno sanzioni per il pubblico, ma tutto tornerà come prima… Io per primo mi vergogno d’essere connazionale e con-europeo di tale miseria ed ipocrisia…

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