Pallywood: il video di Nabi Salah arriva alla Knesset

Il video girato nel villaggio palestinese di Nabi Salah che ha fatto il giro del mondo perché mostra un militare israeliano abbandonato a se stesso, accerchiato e messo in difficoltà da donne palestinesi esaltate e ben “addestrate” è diventato un caso nazionale e per iniziativa del partito di Avidgor Liberman approda alla Knesset.

E’ stato il partito Yisrael Beytenu, di cui Liberman è il leader, a chiedere una riunione d’emergenza della Commissione per gli Affari Esteri e Difesa della Knesset per discutere quello che lo stesso Liberman ha definito “un episodio vergognoso che dimostra la debolezza dell’esercito israeliano soggetto sempre più spesso a limiti di comportamento che ne pregiudicano l’efficienza”. In particolare Liberman denuncia che il militare aggredito da personaggi ben noti per organizzare settimanalmente gravi provocazioni nei confronti dei militari del IDF con l’appoggio di ONG straniere, è stato incredibilmente abbandonato a se stesso e solo dopo diverso tempo altri militari sono intervenuti in suo soccorso. Il militare, sebbene armato e addestrato, non ha potuto rispondere come doveva all’attacco perché sempre più regole vincolano e limitano l’azione dei militari israeliani.

L’episodio, subito diventato virale in rete, è avvenuto nel villaggio di Nabi Salah dove ogni settimana ONG straniere coadiuvate da vere e proprie agenzie cinematografiche organizzano provocazioni nei confronti dei militari israeliani. A Nabi Salah risiede la famiglia Al Tamini, molto nota per aver organizzato insieme alle varie ONG straniere che operano nella zona, diverse provocazioni e falsi filmati. La bambina bionda che si vede nel filmato è nota come la “Shirley Temple palestinese” e insieme al fratello appare praticamente in tutte le produzioni di Pallywood. Quello che Liberman non si spiega è come, oltre all’abbandono del militare su cui indaga l’IDF, il Governo israeliano possa continuare a permettere alle ONG e alla famiglia Al Tamini di continuare impunemente a operare settimanalmente queste vere e proprie provocazioni volte esclusivamente alla produzione di filmati falsi e prodotti ad arte per convincere l’opinione pubblica internazionale che l’esercito israeliano è violento. Il partito di Liberman chiede alla Knesset di stilare una lista nera delle ONG che collaborano con la famiglia Al Tamini e di ordinarne l’espulsione.

La Al Tamini production

Nel video appare praticamente tutta la famiglia Al Tamini. Abbiamo già detto della Shirley Temple palestinese intenta ad attaccare con morsi e pugni il militare israeliano. Le donne e il bambino fermato perché lanciava sassi e che sono co-protagonisti del filmato sono appartenenti alla stessa famiglia e appaiono anche in altri video prodotti da Pallywood. Ogni venerdì con l’aiuto di   ONG straniere che non stanno in Cisgiordania per implementare progetti di sviluppo ma solo per organizzare atti di provocazione e manifestazioni violente, organizzano una messa in scena con l’intento di provocare la reazione dei militari israeliani e riprenderla per poi diffonderla con l’aiuto di media compiacenti così da dimostrale la “violenza del IDF”. Il partito Yisrael Beytenu chiede alla Knesset che si ponga fine definitivamente a quella che Liberman ha definito la “Al Tamini production”.

IDF bloccato da regole incomprensibili e dannose

Secondo Avidgor Liberman “il video danneggia gravemente l’IDF in quanto mostra una limitata capacità di deterrenza”. Nella sua richiesta per la convocazione della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset inviata ieri sera al Presidente della stessa Commissione, Tzahi Hanegbi (Likud), Liberman denuncia che “il video mostra un militare israeliano colpito da donne e bambini palestinesi opportunamente addestrati che alla fine è costretto a rinunciare all’arresto a causa delle regole di ingaggio imposte ai militari israeliani nella zona di Nabi Salah volte proprio a evitare montature cinematografiche”. Secondo Liberman quelle regole vanno rimosse immediatamente.

Le ONG straniere e Pallywood

Liberman chiede anche che le ONG straniere che hanno come unica missione l’organizzazione di eventi di provocazione violenta con il fine di implementare produzioni cinematografiche e servizi fotografici volti a screditare l’esercito israeliano, vengano immediatamente denunciate ed espulse. Nella zona di Nabi Salah ce ne sono a decine e sono perfettamente note allo Shin Bet. “Abbiamo avuto sin troppa tolleranza con queste persone che vengono in Israele mascherati da difensori dei Diritti Umani solo con l’intenzione di danneggiare la nostra democrazia. Se ne devono andare” ha concluso Liberman.

Scritto da Aaron T. e da Redazione

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Filo-israeliano, anti-Trumpiano

14 Comments Lascia un commento

  1. Quel passamontagna non è in dotazione ai militari israeliani. Il militare, cosa strana, e’ lasciato incredibilmente solo mentre i figuranti erano pronti ad intervenire.
    Pallywood dover!

  2. Ho visto il filmato e non mi sembrava un militare israeliano. Non sono esperta di divise, ma non ho visto mostrine o altri segni di riconoscimento. E poi a un certo punto fa strani movimenti, per immobilizzare il ragazzo, come se stesse partecipando alle riprese. Però evidentemente mi sbaglio visto che Liberman ed esperti israeliani hanno visionato il filmato.

  3. Il militare è israeliano, nessuno (nemmeno al governo israeliano) lo mette in dubbio. E’ tutto il resto che è farlocco

  4. Non ci credo!! Sara’ sicuramente una nuova strategia dell’Esercito Israeliano per apparire poco pericolosi… Innoqui, imbecilloni, teneroni, puffosi, scollegati, sfigati ecc. ecc. ecc. ecc. Il ragazzo ha recitato benissimo, complimenti ai suoi addestratori…Hanno fatto un lavorone!! Un ecomio anche ai Servizi Segreti che sicuramente avranno informato, per tempo, le televisioni di tutto l’Universo, per farle riunire casualmente tutte li’. Ora bisogna solo aspettare, con pazienza, facendo finta di niente… La calma e’ la virtu’ dei forti. Quando l’IRAN o l’ISIS prima o poi, si decideranno di attaccare…Saranno cazzi loro!!! Cosi’ imparano a rompere i coglioni!!! –

  5. Se il filmato e’ falso e fa parte dei capolavori di Pallywood, fa male ad Israele in quanto verra’ usato in funzione antiisraelinana per settimane dalle TV ( quasi tutte filo palestinesi) di tutto il mondo. Ed ha ragione Liberman.Se invece e’ vero fara’ doppiamente male ad Israele che attraverso il filmato,mostra la
    difficolta’ e la limitatezza del soldato,e il volto sempre piu’ decadente dell’ esercito israeliano e questo fara’
    sentire sempre piu’ forti i gruppi radicali palestinesi.Ed anche in questo caso ha ragione Liberman.Il nemico
    peggiore di Israele, non e’ Hamas o Hetzbollah, ma la propria esagerata democrazia,e i vincoli etici e morali ai quali e’ sottoposta l’IDF.Gli arabi devono tornare ad essere terrorizzati delle divise dei soldati fin
    da quando le scorgono da lontano, solo cosi’ essi capiscono”la convivenza” con Israele” e per la terza volta ha ragione Liberman

    • Il punto è proprio questo, e ci ha insistito molto Liberman, la troppa etica del IDF finisce per danneggiare Israele. Meno etica e più esercito, tanto qualsiasi cosa facciano verranno sempre e comunque attaccati

  6. E’ il dazio che un Paese democratico e liberale-unico in M.O.-come Israele deve pagare. Ma se rimandassero a casa certe ONG fintoumanitarie, pacifinte, ci sarebbero meno scene madri palestinesi falsificate ad arte come questa. E come si legge da alcune informazioni pare che abbiano fermato un italiano-me lo immagino con keffiah un pò no-global, un pò cattocomunista(forse esagero!)- che ha girato il video,e allora prima gli facciano fare una settimana di galera, poi gli offrano un bel fresco pompelmo e poi lo rispediscano a casa con l’avviso che per almeno cinque anni non si affacci nemmeno all’aeroporto da dove partirebbe per Israele. Se prosciughiamo le fonti europee antisemite di queste finte Ong, per esempio,alla ragazzina bionda e alla sua famiglia passerà la voglia di provocare facendo “cinema”.

  7. Non sono ebreo ed ho un passato di estrema destra. Sono tornato da una decina di giorni da Israele e ho visto coni miei occhi ragazzini e adolescenti provocare ed insultere apertamente la polizia israeliana, sicuri evidentemente che non sarebbe sucesso niente. Mio figlio ha urtato per sbaglio un ragazzino ed avendo detto shalom al posto di salam, in un goffo tentativo di scusarsi, è stato fatto oggetto di urla noncerto di benvenuto da parte del piccolo eroe … Ho assistito anche ad altri episodi di provocazione. Al minimo sindacale un po di calci nel culo ai picoli e meno piccoli eroi non farebbero male, a loro ed ai loro genitori …. altro che povere vittime..

  8. Ma come si fa, ad impiegare la stessa attrice (bionda e non velata, tra l’altro, quindi più in vista delle altre) in più di una sceneggiata? Le produzioni di Pallywood sono estremamente scadenti e devono il loro successo internazionale solo alla combinazione dello storico antisemitismo europeo con una sconcertante tendenza israeliana a sottovalutare l’impatto di questa guerra mediatica sulla propria immagine e a non impegnarsi in una sistematica azione di debunking. Un atteggiamento che non riesco proprio a spiegarmi. Può darsi che gli israeliani, in generale, dispongano di una coscienza critica più affinata di quella di altri popoli e tendano a sottovalutare la credulità altrui; oppure, che attribuiscano al proprio silenzio un significato diverso da quello che gli viene attribuito in altri Paesi, p.e. in Italia. Vale a dire, assenso.
    Ho letto di un generale dell’IDF che, informato di una diceria che Arafat (o qualcuno dei suoi) aveva inventato e stava facendo circolare per il mondo, rise e commentò che era una cosa troppo stupida perché qualcuno potesse crederci. Eeeh? Com’è possibile, che una balla qualsiasi sia troppo stupida, perché milioni e milioni di persone non ci caschino?

  9. Allora se il soldato è israeliano, è pure peggio. Se non ci fosse stata di mezzo una ripresa in stile Pallywood per questo soldato poteva finire molto male. E di sicuro l’immagine dell’IDF non ci ha guadagnato avendo a che fare con popoli che rispettano solo la forza

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