Ieri il dittatore russo, Vladimir Putin, ha tenuto uno dei discorsi più violenti da quando ha dato il via alla guerra in Ucraina.
Il macellaio di Mosca ha sfidato l’occidente a sconfiggerlo sul campo di battaglia, cosa che in realtà non sarebbe nemmeno difficile se in occidente avessimo gli attributi invece dei megafoni putiniani che chiamano alla “terza guerra mondiale” ogni tre per due.
“Dicono che vogliono sconfiggerci sul campo di battaglia. Che dire? Che ci provino” ha detto Putin parlando ad alcuni politici russi.
Parlando dell’invasione dell’Ucraina ha detto che “la Russia non ha nemmeno iniziato a fare sul serio [in Ucraina]” e che Mosca non si rifiuta di fare trattativa ma che “più si andrà avanti più sarà difficile”.
Poi ha di nuovo accusato l’occidente di aver provocato l’invasione russa dell’Ucraina, di aver promosso il “liberismo totalitario” e di volerlo imporre al mondo quando molti paesi non lo vogliono (meglio l’autocrazia russa, naturalmente).
Poi c’è la realtà
Fin qui le allucinazioni del boia di Mosca, il bullo che vuole mettere paura al mondo e che (fortuna per lui) trova una buona sponda tra i collaborazionisti occidentali che si spacciano per “pacifisti”.
In realtà la forza militare russa se davvero si dovesse scontrare sul campo con la molto più avanzata forza militare occidentale, durerebbe pochi giorni e solo le atomiche potrebbero impedire all’occidente di arrivare a Mosca in pochissimo tempo.
Perché finché la televisione bolscevica fa credere ai russi che il mondo si sta piegando allo “strapotere militare di Mosca” è un conto, ma se andiamo a vedere cosa è davvero l’esercito convenzionale russo possiamo vedere che al massimo può andare bene in qualche contesto del terzo mondo dove gli avversari non hanno nemmeno gli aeroplanini di carta, ma in un contesto appena più complesso viene letteralmente decimato, come successo in Ucraina. O viene deriso come succede ogni settimana in Siria.
Il cinismo americano
Temo che dietro all’evidente rallentamento del sostegno americano all’Ucraina ci sia una buona dose di cinismo riconducibile proprio alla palese debolezza dell’esercito convenzionale russo che sul terreno avanza poco e solo grazie alla tecnica di fare terra bruciata con bombardamenti a tappeto usando vecchie bombe e vecchi ed imprecisi missili.
Insomma, credo che a Washington abbiano capito che l’Ucraina riesca a tenere testa ai russi con il minimo sindacale degli aiuti militari. Poco di più e potrebbero contrattaccare su tutti i fronti. E non sono sicuro che sia quello che vuole realmente Joe Biden. Sicuramente lo voleva Boris Johnson.
Concludendo, che Putin sfidi l’occidente a batterlo sul campo è piuttosto patetico, assomiglia a comportamento del bullo che ha capito che se poco poco alza la testa le busca di brutto e che tenta di spaventare l’avversario con le parole. Magari riesce a convincere Santoro, de Magistris e compagnia cantante.