Nonostante sia ormai chiaro e rendicontato che parte degli aiuti finanziari che l’occidente invia all’Autorità Palestinese (AP) finiscono per alimentare la cassa di previdenza sociale dei terroristi islamici nessuno pensa per questo di tagliare gli aiuti ai palestinesi.
Lo fece Donald Trump che tagliò di 200 milioni di dollari gli aiuti alla Autorità Palestinese proprio perché pagava i vitalizi ai terroristi, mentre per Joe Biden questa vergognosa pratica che alimenta il terrorismo merita solo “qualche obiezione”.
Ora, visto che ormai i palestinesi sanno che possono fare qualsiasi cosa senza che nessuno dei tanti donatori ne chieda conto, sembrerebbe che l’Autorità Palestinese abbia intenzione di revocare il riconoscimento di Israele almeno fino a quando lo Stato Ebraico non torni ai confini antecedenti la guerra dei sei giorni.
Lo ascrive oggi l’autorevole quotidiano israeliano Yedioth Ahronot che cita fonti palestinesi che hanno parlato direttamente con il giornale.
Scrive Yedioth Ahronot che «la leadership palestinese ha concordato una tattica di graduale innalzamento della posta in gioco contro Gerusalemme, nel tentativo di stimolare le pressioni internazionali e di mettere alle strette la Casa Bianca, al fine di ottenere lucrose offerte dagli americani».
Come parte delle misure, il presidente palestinese Mahmoud Abbas sta considerando di adottare la decisione del Consiglio centrale palestinese di sospendere il riconoscimento di Israele del 1994 fino a quando quest’ultimo non si ritirerà dai territori conquistati nella Guerra dei Sei Giorni del 1967 e non riconoscerà uno Stato palestinese all’interno del proprio confine. Ramallah sta anche considerando di sospendere i legami di sicurezza con Gerusalemme.
Ora, i palestinesi hanno avuto mille occasioni per creare un proprio Stato, ma visto quello che comporta far nascere uno Stato e a cosa dovrebbero rinunciare, a partire dagli aiuti a fondo perduto (uno Stato prende prestiti) fino al loro perenne status di vittime, non gli sfiora nemmeno minimamente l’idea di creare uno stato palestinese, anche se ogni giorno dicono il contrario.
Nonostante tutto questo e nonostante ormai anche gli arabi siano chiaramente stanchi di sostenere una causa perduta come quella palestinese rinunciando per questo ad avere proficui legami con Israele, l’occidente continua a mantenere questa fabbrica d’odio che è l’Autorità Palestinese.
È ora di finirla. È ora che Unione Europea e Stati Uniti rompano ogni legame con un organismo del tutto inutile ai fini della pace tra israeliani e arabi e che, anzi, paga un vitalizio ai terroristi che uccidono israeliani. Un organismo, l’Autorità Palestinese, che arriva a ricattare Israele e la comunità internazionale con decisioni unilaterali e del tutto fuori dal tempo.
Che si costruiscano uno Stato entro i confini attuali oppure che vengano assorbiti da Giordania ed Egitto, cioè gli originali detentori della cosiddetta “Cisgiordania” e della Striscia di Gaza. Ma questa storia deve finire.