Cosa comporta per i palestinesi la nascita della Palestina

29 Luglio 2015
palestina stato

OK, facciamo nascere questa Palestina, anche se il popolo palestinese non è mai esistito (e non tirate fuori la storia dei filistei), anche se la Cisgiordania dovrebbe essere parte della Giordania e Gaza parte dell’Egitto, anche se ci sarebbero popoli che ne hanno molto più Diritto (penso ai curdi), facciamo nascere questa benedetta Palestina e non pensiamoci più.

Ma cosa comporta la nascita della Palestina? No perché si fa presto a dire “facciamo nascere una nazione”, ma poi questo comporta una serie di obblighi e di doveri non indifferenti e non sono proprio convinto che i palestinesi ne siano contenti.

Ora come ora la “non nata” Palestina vive quasi esclusivamente di aiuti internazionali, non ha una propria economia, non ha una propria moneta, non emette titoli di Stato per finanziare il proprio sistema, non ha un sistema sanitario o un sistema di welfare, non ha un sistema fiscale, non ha un sistema previdenziale, chiaramente non ha crediti e debiti come uno Stato qualsiasi. In poche parole non ha nulla e quel poco che ha gli viene fornito da Israele (luce, acqua, gas, telefonia, internet, ecc. ecc.) che incassa per la ANP anche diversi milioni di tasse. Il resto arriva da ogni parte del mondo sotto forma di assistenzialismo spinto ai massimi livelli. Bene, se la Palestina dovesse nascere cosa accadrebbe a questo sistema che va avanti da decenni e decenni? Semplice, collasserebbe.

E si perché nel momento esatto in cui qualcuno dovesse decidere di far nascere lo Stato di Palestina dovrebbe creare una moneta nazionale che chiaramente sarà soggetta alla svalutazione o alla rivalutazione. Poi dovrà creare dal nulla un sistema economico, un sistema fiscale, un sistema sanitario e previdenziale, un welfare ecc. ecc. cioè dovrà creare tutto quello che oggi non c’è ma che è indispensabile per uno Stato indipendente. Infine dovrà capire come mantenere tutta questa macchina del nuovo Stato e siccome non mi risulta che la Palestina abbia alcuna risorsa (petrolio, gas, ora, diamanti, plutonio…..) dovrà per forza emettere titoli di stato per farlo, cioè si dovrà indebitare, con tutto quello che comporta un debito a livello internazionale.

Ora, chiaramente io ho sintetizzato parecchio e ci vuole ben altro per costruire da zero uno Stato, ma ho cercato di rendere l’idea. Allora, siamo sicuri che ai palestinesi interessi tutto questo? Siamo proprio sicuri che i palestinesi siano disposti a rinunciare alle centinaia di milioni di dollari che ogni anno gli piovono addosso senza che abbiano alcun obbligo di restituzione o un qualunque controllo su come vengano spesi, per gettarsi in un’avventura come quella della costruzione di uno Stato? Personalmente penso di no, penso che ai palestinesi non interessi costruire uno Stato indipendente semplicemente perché non gli conviene farlo. Lo hanno dimostrato molte volte e lo dimostrano tutt’oggi. Troppo comodo rimanere in questo fantastico limbo dove passano da vittime e senza fare assolutamente nulla vengono continuamente imboccati dalla comunità internazionale. Seriamente, chi di voi lo farebbe?

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

3 Comments

  1. ..E mi lasci aggiungere che la nascita di uno stato Palestinese imporrebbe la scelta di confini ed il consequenziale riconoscimento dei propri confinanti, il che equivalrebbe al riconoscere il diritto all’ esistenza dello stato di Israele. La vedo dura.. 🙂

  2. In effetti è palese che non interessi e nemmeno convenga; pare che solo i politici occidentali per malafede evidente lo ignorino. Inoltre anche la stessa idea di stato pare estranea al mondo arabo e al permanere della dimensione tribale: quanti stati sono già esplosi e stanno esplodendo? quelli che sembrano solidi, lo sono finchè un potere forte li tiene uniti (vedi Egitto)

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