Adesione della Turchia alla UE: Mogherini contro Merkel

Le diplomazie turca ed europea sono in fibrillazione dopo che Angela Merkel durante un confronto elettorale ha detto di voler interrompere i colloqui per l’adesione della Turchia all’Unione Europea.

Per questa settimana è prevista una riunione dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea in Estonia, riunione dove si parlerà anche di di quanto detto dalla Merkel e alla quale parteciperà anche il negoziatore turco per l’adesione della Turchia alla UE, Omer Celik.

Federica Mogherini non ha gradito le parole della Merkel. Proprio il giorno prima che il cancelliere tedesco mettesse praticamente una pietra tombale sulle aspirazioni turche di entrare in Europa, la Mogherini aveva detto che «i colloqui per l’adesione della Turchia alla UE continuano» e che «la Turchia è un partner fondamentale per l’Europa», parole smentite clamorosamente da quelle dette il giorno dopo dalla Merkel. Ancora ieri alcuni media turchi, citando la Mogherini, affermavano che secondo il Ministro degli Esteri della UE i colloqui invece andavano avanti a dispetto della Merkel e che «la questione verrà affidata alle discussioni interne alla UE e insieme decideremo del futuro» come a dire che un solo Paese non può decidere del futuro delle relazioni diplomatiche dell’Unione Europea.

Parlando con la stampa la Mogherini ha ricordato che a suo parere gli ultimi colloqui con la Turchia, avvenuti a luglio, avevano fatto ben sperare e che c’era stato un importante avvicinamento delle posizioni, una evoluzione positiva che rischia di essere spazzata via dalla posizione assunta dalla Germania. «Noi e la Turchia non siamo sempre d’accordo su tutto» ha detto la Mogherini «ci sono alcuni problemi sui quali le posizioni sono distanti, ma i colloqui continuano» ha poi aggiunto.

In realtà la Mogherini sembra essere l’unica ancora a sperare in un ingresso della Turchia nella UE e francamente non se ne comprendono i motivi. La Turchia plasmata a immagine e somiglianza di Erdogan è quanto di più lontano ci spossa essere dai principi fondanti dell’Unione Europea. Il contro-golpe attuato da Erdogan ha spazzato via decenni di miglioramenti sul fronte dei Diritti Civili, ha praticamente trasformato la Turchia nell’ennesimo regime islamico in Medio Oriente e non ci si può credere che il rappresentante per la politica estera della UE voglia far entrare un regime islamico in Europa.