Burkini, tra finto progressismo e complice regressismo

Questa storia del burkini vietato nelle spiagge francesi sotto certi aspetti è paradossale. Non mi esprimo nel merito della decisione francese che sembra dettata dalla volontà di vietare quella che nella maggioranza dei casi è sicuramente un imposizione per le donne musulmane. Vorrei parlare invece delle reazioni in Italia e in particolare sui social network.

Sul burkini l’Italia sembra spaccata in due. Da un lato quelli che vorrebbero vietarlo anche in Italia per le stesse ragioni francesi e un po’ anche perché tutto quello che è musulmano fa salire il sangue agli occhi. Dall’altro lato quelli che vorrebbero dare libertà di scelta alla donne musulmane e temono che vietare il burkini sarebbe come discriminare le donne musulmane due volte, prima discriminate dai loro uomini che impongono loro di indossare questo scafandro e poi dalle leggi che impediscono loro di andare in spiaggia. La cosa appare paradossale perché per una volta le posizioni sono invertite. I cosiddetti conservatori pensano ai Diritti delle donne mentre i cosiddetti progressisti difendono il regressismo musulmano nel nome della libertà di culto incuranti del fatto che quelle donne pagherebbero per poter andare in costume in spiaggia invece che bardate da capo a piedi.

Nella realtà per quanto riguarda l’Italia il problema è davvero minimale. Le donne che vanno in spiaggia indossando il burkini sono pochissime e non stonano più di certe settantenni in bikini che francamente fanno ribrezzo almeno quanto le donne bardate da capo a piedi. Quindi qual’è il problema? Una questione di principio? Difesa dei Diritti delle donne musulmane? Un semplice scontro politico? Un “dagli al musulmano” che in questi tempi di terrorismo islamico porta sempre consensi?

In tutta onestà non lo so dire. Personalmente sono rimasto molto più colpito dal regressismo dimostrato dei progressisti che dal progressismo dimostrato dai conservatori. Non puoi fare il progressista e poi mi vai a difendere il burkini, anche se lo giustifichi con la libertà di scelta delle donne musulmane. Parliamoci chiaro, quelle donne non sono libere di scegliere, checché ne dicano loro, i loro uomini e tutti i progressisti di questo mondo. E non sono nemmeno convinto che i conservatori siano improvvisamente diventati progressisti e che si schierino in difesa dei Diritti delle donne musulmane. A loro delle donne musulmane, proprio perché tali, non gliene frega nulla. E’ una occasione come un’altra per attaccare il mondo islamico.

E qui nasce il problema. Chi mi conosce sa benissimo quanto il sottoscritto sia contrario all’Islam e quanto sia impegnato nel combattere le sue forme più estreme e retrograde. Tuttavia queste “polemicucce” mi urtano, non tanto perché basate su numeri veramente esigui, quanto piuttosto perché strumentalizzate a tal punto da diventare persino nocive a coloro che cercano di migliorare il mondo musulmano e di portarlo alla modernità. La decisione francese alla fine ha fatto molti più danni di quanti vantaggi abbia portato. Che poi, vantaggi a chi? Alle donne musulmane che potranno finalmente andare in spiaggia in bikini? Non credo propri. Anzi, adesso gli uomini musulmani saranno così incarogniti che proprio non le faranno uscire di casa. Un bel guadagno, non c’è che dire.

Credo che sarebbe meglio (e sarebbe anche ora) di affrontare il problema islamico nella sua complessità evitando di usare queste “polemicucce” che non fanno altro che danneggiare la vera lotta all’estremismo islamico. Non si deve vietare il burkini, si deve vietare l’ideologia che lo impone, una ideologia che in sfregio alle leggi europee considera le donne esseri inferiori. Vietare una cosa e poi permettere che la predichino è da masochisti oltre che da stupidi. Vieti a una donna di andare in spiaggia in burkini ma poi te ne stai zitto quando quella stessa donna viene considerata un essere inferiore rispetto all’uomo e magari viene picchiata e costretta a qualsiasi cosa nel nome di una ideologia medioevale.

E francamente questa polemica sul burkini tra progressisti di destra e regressisti di sinistra non solo è stucchevole, è comica. Vedere tante donne progressiste difendere il dovere (perché non è un Diritto) delle donne musulmane ad andare in spiaggia bardate come tante mummie fa davvero pena. Come fa pena la presunta difesa dei Diritti delle donne musulmane da parte di conservatori di destra, interessati poco ai Diritti delle donne musulmane e moltissimo a trovare un appiglio per dare addosso all’Islam. A differenza di quanto dicono i tanti “esperti” di titoli buoni per vendere, la guerra all’Islam integralista non si vince sul il burkini, sul burkini non si comincia nemmeno uno scontro di civiltà. Lo scontro di civiltà, la guerra all’islam integralista, si vince solo facendo rispettare appieno e senza compromessi di sorta la Dichiarazione Europea dei Diritti dell’Uomo che da sola taglia fuori la Sharia e l’Islam integralista e medioevale. Il divieto al burkini ne sarà solo una delle tante conseguenze.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Filo-israeliano, anti-Trumpiano

1 Comment Lascia un commento

  1. Il Burkini e’ un costume elegante e molto sexi!!! Altro che!!! Beata chi se lo puo’ permettere anche perche’ costera’ l’ira di Dio…Molto piu’ del Bikini. Se sia piu’ peccaminoso poi… Il vedo o il non vedo…Non saprei dirlo ma posso immaginarlo. Bellissime!!! .-

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