Il tanto atteso piano di pace americano per il Medio Oriente, il cosiddetto “piano del secolo”, è ormai arrivato in dirittura d’arrivo.
Il Presidente Trump lo presenterà la prossima settimana sia a Benjamin Netanyahu che a Benny Gantz invitati ambedue alla Casa Bianca, ma già si conoscono diversi dettagli.
Cosa prevede il piano
Il piano di pace americano prevede diversi punti che sicuramente non piaceranno affatto alla dirigenza palestinese, a partire da una delle cose più importanti, l’annessione da parte di Israele di una parte consistente della cosiddetta “area C” (Giudea e Samaria o, come erroneamente viene chiamata, Cisgiordania).
Israele dovrebbe quindi annettere il 30/40 per cento di Giudea e Samaria compresi alcuni insediamenti fuori dai blocchi più importanti. Ne sarebbero sarebbero esclusi una quindicina di insediamenti molto esterni per non pregiudicare l’integrità territoriale.
Gerusalemme sarò sotto completo controllo israeliano e i palestinesi potranno avere solo un accesso “simbolico” alla capitale israeliana, compresi i luoghi santi.
Lo Stato Palestinese avrà diverse importanti limitazioni. Tra queste non potrà avere un esercito, non potrà stringere alleanze con altri Stati, non potrà avere il controllo dello spazio aereo né dei confini che rimarranno sotto controllo israeliano. Le uniche armi permesse alle sue forze di sicurezza dovranno essere armi leggere.
Per quanto riguarda la Striscia di Gaza, Hamas dovrà essere disarmato e l’enclave palestinese dovrebbe essere collegata con la “Palestina” attraverso un’autostrada “dedicata” e controllata dalle forze di sicurezza israeliane.
Da parte israeliana ci dovrebbe essere una sorta di compensazione di terre per quelle annesse nella Area C.
I palestinesi saranno beneficiari di un piano economico che dovrebbe portarli fuori dalla situazione di degrado nella quale si trovano. Al piano parteciperanno diversi paese arabi per un importo che dovrebbe essere di 50 miliardi di dollari. Secondo la Casa Bianca questo è il più importante intervento economico a favore dei palestinesi della storia.
Paesi arabi parte attiva del piano
Una delle differenze più importanti rispetto ai precedenti piani di pace presentati nell’arco degli anni è che il “piano del secolo” prevede la partecipazione dei Paesi Arabi come parte attiva. Ciò comporta che i palestinesi non avranno alcuna possibilità di creare narrative false come avvenuto in passato. Anzi, la dirigenza palestinese non viene nemmeno considerata “parte in causa”.
L’opposizione della Autorità palestinese
La reazione della Autorità Palestinese alle voci sul piano di pace americano è stata sintetizzata ieri sera da Nabil Abu Rudeineh, portavoce della AP, il quale ha dichiarato che «la Palestina non accetterà nulla di diverso rispetto ad una soluzione che preveda uno stato basato sui confini del 1967».
Una delle condizioni poste dal piano di pace americano è poi quella che la Palestina riconosca lo Stato di Israele con Gerusalemme come capitale, condizione giudicata “inaccettabile” dalla Autorità Palestinese.
Come viene giudicato inaccettabile da parte palestinese il fatto che il piano americano preveda che Israele controlli militarmente la Valle del Giordano.
«Se questo è il piano americano l’Autorità Palestinese si muoverà affinché Israele venga riconosciuto come potenza occupante, con tutte le conseguenze che ne derivano» ha detto il portavoce della AP nella sua dichiarazione.
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