Erdogan accusa gli Stati Uniti di sostenere il PKK. “Aiutano i terroristi”

Il dittatore turco, Recep Tayyip Erdogan, ha accusato gli Stati Uniti di armare e finanziare il PKK, il gruppo ribelle curdo che la Turchia considera terrorista.
Intervenendo al congresso del Partito per la giustizia e lo sviluppo (AK Party) nella provincia di Rize sul Mar Nero, Erdogan ha affermato che gli Stati Uniti si sono schierati con il PKK e la sua filiale siriana, il YPG, fornendo loro camion carichi di munizioni.
Con riferimento ad un recente attentato portato a termine dal PKK nel nord Iraq nel quale sono morti diversi civili, Erdogan ha affermato che la dichiarazione americana di sostegno alla Turchia è ridicola.
“La dichiarazione degli Stati Uniti sull’esecuzione da parte del PKK di cittadini turchi nel nord dell’Iraq è ridicola. Affermano di non sostenere il PKK, ma certamente lo fanno” ha detto il dittatore turco.
“Se vuoi continuare la nostra alleanza a livello globale e nella NATO, allora devi smetterla di schierarti con i terroristi”, ha aggiunto Erdogan.
Il leader turco ha detto che il sangue di persone innocenti uccise nel nord dell’Iraq è nelle mani di tutti coloro che difendono, sostengono e simpatizzano con i terroristi del PKK.
“Questo non è il primo massacro di civili del PKK”, ha detto Erdoğan, chiedendo al Presidente americano, Joe Biden, di riconoscere il gruppo curdo come gruppo terroristico.
Tutto è partito da una dichiarazione di condanna emessa dal Dipartimento di Stato americano per un attentato dove sono morti 13 turchi che, secondo la Turchia, non sarebbe all’altezza tanto che Ankara ha addirittura convocato l’ambasciatore statunitense, David Satterfield, per protestare “con veemenza”.
Erdogan ha poi criticato quello da lui definito “il doppio standard dei paesi occidentali” nei confronti della Turchia. Secondo il dittatore turco l’occidente condanna solo gli attentati di matrice islamica ma non quelli contro la Turchia.
Il vero problema si chiama YPG
Tuttavia il vero problema di Erdogan con gli Stati Uniti non è certo il PKK né la dichiarazione di condanna del Dipartimento di Stato americano che non è certo riduttiva. Il vero problema di Erdogan è che gli USA non intendono inserire il YPG (Unità di Protezione Popolare) nella lista dei gruppi terroristici.
Anzi, dopo il tradimento di Trump verso i curdi siriani (poi solo in parte rientrato grazie alle proteste internazionali) sembrerebbe che l’Amministrazione Biden voglia tornare a collaborare fattivamente con il YPG e che voglia riconoscere loro il ruolo che si meritano nella sconfitta dello Stato Islamico.
È questo che manderebbe su tutte le furie il dittatore turco, perché una cosa del genere rovinerebbe i suoi piani di sostituzione etnica dei curdi siriani con i profughi legati ai gruppi jihadisti vicini alla Turchia.