Si sente sempre parlare della Striscia di Gaza che sotto la dittatura di Hamas sta vivendo un inesorabile declino con carenza d’acqua, di energia elettrica e tutto il resto.
Ma del Libano, uno Stato sovrano nelle mani di Hezbollah, che ha creato uno Stato nello Stato non se ne sente mai parlare.
Eppure la situazione del Libano è di gran lunga peggiore di quella della Striscia di Gaza, con la differenza che nessuno aiuta il Libano mentre alla Striscia di Gaza arrivano miliardi di dollari in aiuti dalla comunità internazionale, miliardi che puntualmente finiscono nei conti dei boss di Hamas.
Quello che sta succedendo al Libano ce lo ricorda molto bene oggi il Times of Israel con un bellissimo e puntuale articolo di Avi Issacharoff.
Già la situazione era brutta prima della tremenda esplosione che ha interessato Beirut lo scorso anno, alla quale si è aggiunta l’epidemia di COVID. Ma oggi, come ci ricorda Avi Issacharoff, il Libano è tornato all’età della pietra.
Non c’è acqua a causa delle drammatiche situazione del servizio idrico, senza cloro, con le tubature che perdono ovunque e con le pompe che si rompono in continuazione senza pezzi di ricambio.
Non c’è la luce, solo qualche ora al giorno, a causa della mancanza di carburante che si riversa anche sui pochi che hanno i generatori.
Nel Paese mancano le medicine, gli ospedali sono letteralmente al collasso ma non hanno di che curare gli ammalati.
Mancano i generi alimentari e tutti quei generi di primaria importanza che, aggiunta personale, ormai li trovi solo sul mercato nero e sono riservati solo ai più facoltosi.
Anche il potentissimo sistema di welfare parallelo a quello statale, messo in piedi da Hezbollah, sta andando in crisi a causa della guerra in Siria e dell’abnorme costo della sussistenza alle famiglie delle migliaia di caduti in quella guerra.
In questa situazione davvero drammatica aggiungiamoci che il Paese non ha un Governo e che la Sterlina libanese sta crollando in tutti i mercati innescando una inflazione davvero drammatica.
Sembra che questa settimana il Presidente del Libano, Michel Aoun, annuncerà che il miliardario Najib Mikati, una delle persone più ricche del Libano, proverà a formare un nuovo governo.
Ma anche se Mikati dovesse riuscire a formare un Governo (per altro con il sostegno già dichiarato di Saad Hariri che vi ha rinunciato pochi giorni fa) non è detta che sia la soluzione migliore per il Libano.
Mikati è stato Premier altre due volte senza mai far bene. È stato indagato per corruzione e non è ben visto né dalla Francia né dall’Unione Europea che hanno promesso di aiutare pesantemente il Libano ma a condizione che vi sia un “buon” Governo.
Tuttavia l’alternativa si chiamerebbe Hezbollah, una soluzione che incredibilmente non è mal vista né Da Parigi né da Bruxelles.
Questa è la situazione del Libano, quel Paese che era definito “la Svizzera del Medio Oriente” e che oggi è sull’orlo del default finanziario anche e soprattutto a causa di Hezbollah, del suo essere uno Stato nello Stato, un deep State che incredibilmente viene ben visto nelle cancellerie di mezzo mondo.
E per chi vuol sapere chi e cosa sia Hezbollah, basta fare una semplice ricerca sul nostro sito web. Avrà modo di leggere decine e decine di articoli a riguardo, con tanti saluti alla UE e a quel fanatico di D’Alema.