Ieri è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. A parte che personalmente non amo molto le “giornate dedicate” a qualcosa perché mi danno l’impressione che di quel problema se ne parli solo quello specifico giorno (e spesso è così), quello che mi ha particolarmente colpito è stato il silenzio mondiale in merito alla violenza sulle donne nell’islam.
Non voglio assolutamente sminuire il problema che vivono le donne in occidente, tutt’altro, so che è un problema reale, ma ci fosse stato un servizio dedicato a quella che è senza dubbio la forma di violenza sulle donne legalizzata più grande al mondo.
Non ho sentito parlare dei matrimoni con bambine (anche piccolissime) così diffusi nei paesi islamici, non ho sentito parlare delle violenze quotidiane che le donne islamiche sono costrette a subire dai loro mariti nel nome di una religione che le considera esseri inferiori. Non ho sentito alcun cenno al fatto che una donna musulmana non ha la possibilità di scegliersi il marito o il compagno.
Perché questo silenzio? A volte ho l’impressione che nei confronti dell’islam ci sia da parte dell’occidente una certa accondiscendenza se non addirittura paura. Non c’è stato un media che, nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne, abbia toccato questo argomento che pure riguarda milioni e milioni di donne. C’era addirittura una testimonial importantissima da sfruttare, la piccola Malala, quasi ammazzata dai talebani perché ha l’ardire di voler studiare e nel suo blog parlava di Diritti delle donne e di parità di genere. Nemmeno Malala è riuscita a focalizzare l’attenzione su questo problema globale.
Non voglio dire che bisognava oscurare i problemi che ci sono in occidente, anzi, tutt’altro, ma di certo non mi aspettavo che venisse oscurato il problema della violenza sulle donne islamiche. Viviamo davvero in un mondo strano.