Ieri il Governo ha dato il via al tanto atteso “decreto rifiuti”, ma quello che è uscito dal Consiglio dei Ministri è un decreto monco che alla fine non porterà a quella svolta di cui la città di Napoli avrebbe tanto bisogno. Il motivo è sempre lo stesso: la Lega Nord ha messo dei paletti per cui i rifiuti non verranno trasferiti al nord che pure per anni ha scaricato i suoi veleni nelle discariche campane.
Di fatto l’opposizione della Lega Nord è un favore alla criminalità organizzata che gestisce buona parte del business dei rifiuti e che non ci sta a perdere questo affare milionario. Infatti la norma, imposta proprio dalla Lega, secondo cui i rifiuti potranno essere trasferiti in altre regioni solo dopo un accordo bilaterale tra la regione Campania e la regione che accoglierà i rifiuti, è una norma che invita “alla fuga” più che alla “collaborazione”. In sostanza, come dice anche Pier Luigi Bersani, «il Governo invece di chiamare a raccolta la solidarietà di tutti, imposta delle norme che sollecitano la fuga di tutti».
E la Camorra ringrazia la Lega Nord. Ha fatto affari per anni con i rifiuti speciali provenienti dal nord e adesso farà affari con i rifiuti speciali campani. E si, perché va detto che buona parte dei rifiuti campani (stando così le cose) va considerato alla stregua di rifiuti speciali e quindi il costo del loro smaltimento lievita a dismisura con estremo godimento dei racket che controllano proprio lo smaltimento dei rifiuti speciali.
Ma Bossi questo non lo capisce (o fa finta di non capirlo) e arriva a insultare i napoletani affermando che «i napoletani non imparano mai» e che quindi gli sta bene. Non si capisce se questa affermazione sia il frutto di un razzismo leghista oppure è la continuazione delle minacce berlusconiane secondo le quali se i napoletani avessero votato De Magistris se ne sarebbero pentiti.
Fatto sta che da quando il PDL non ha vinto in Campania il problema dei rifiuti si è fatto ancora più imponente. Sarà perché la volontà di De Magistris è quella di togliere ai racket il controllo della gestione dei rifiuti, sarà perché il neo-sindaco di Napoli ha bloccato la costruzione del nuovo termovalorizzatore di Napoli al quale la Camorra guardava con interesse sia per i milioni dell’appalto sulla costruzione che per l’eventuale business che ne sarebbe derivato. Ma la coincidenza temporale non può essere trascurata.
Di certo la Lega Nord con il suo irresponsabile comportamento favorisce la strategia camorrista volta ad esacerbare il problema in modo che i rifiuti napoletani vengano considerati alla stregua di “rifiuti speciali”. Se il Governo avesse imposto alle regioni di prendere i rifiuti napoletani il discorso sarebbe stato diverso e la Camorra avrebbe perso un bel business. E brava Lega Nord.
Tamara Rinaldini
Ho letto nelle ultime ore su vari siti ( tra i tanti : napoli.blogolandia.it ) che esiste da alcuni anni un sistema israeliano di smaltimento dei rifiuti chiamato Arrowbio , che non prevede inceneritori e nemmeno la raccolta differenziata, perchè il sistema è in grado di farla a valle. In più si ricava del biogas. Dato che ,come ho letto ancora in altri siti, il sistema in questione è adottato a Tel Aviv , Sidney, Los Angeles, New York, e che anche Civitavecchia si appresta ad adottarlo, non sarebbe forse il caso che De Magistris lo prenda almeno in considerazione ? Se la camorra è interessata agli inceneritori, qua inceneritori non ce ne sono. Se la raccolta differenziata rappresenta un problema ,in questo caso non è richiesta ( e, pare, senza conseguenze ). Mi risulta che a Napoli l’argomento Arrow venga trattato a livello di società civile e anche a Palermo, per esempio. Mi domando: perchè ci si concentra sulle polemiche e non si fa un’azione corale per indurre gli amministratori a trattare in modo esplicito questo tipo di soluzioni , argomentando per il si o per il no? I cittadini sicuramente hanno più interesse alle soluzioni concretamente partecipate che alle polemiche. .
condivido quanto detto da Milano. Il problema però, secondo il mio modestissimo parere, è che la criminalità organizzata ha talmente in mano tutto il business che rimane difficile anche fare una azione corale senza concentarla con il governo o comunque con le istituzioni. Anche io ho letto qualcosa di questo sistema e sarebbe certo una ottima soluzione, ma senza l’aiuto dello stato a Napoli è difficile davvero fare le cose
Sono d’accordo sulle difficoltà segnalate da Mambo; il Governo ha agito a corto di idee e di iniziative o proposte veramente innovative. Tra l’altro ho ascoltato su un blog la registrazione di una trasmissione radiofonica di RAI 1 del 2008 !!! , durante la quale Bertolaso veniva informato, in collegamento, dal vice sindaco di Tel Aviv delle caratteristiche dell’Arrowbio e Bertolaso appariva incredulo e si faceva ripetere le dichiarazioni del vice sindaco ,credendo che ci fosse un difetto di traduzione. Tuttavia i fatti conosciuti hanno dimostrato che non prese la cosa in nessuna considerazione. Magari per ragioni tecniche. Ma De Magistris è impossibile che non ne sia informato. E che cosa pensa a proposito? E i suoi sostenitori o meno ? ( dico così perchè non sono di Napoli). Forse una proposta risolutiva, che non si basi troppo su speranze di cambiamenti di comportamenti semicollettivi e quant’altro, ma su dati certi e corroborati da adeguati rapporti costi/benefici, potrebbe essere più persuasiva e indurre ad una maggiore collaborazione anche forze politiche reticenti. Almeno è un altro tipo di speranza.Certo se le Istituzioni non sono in grado di combattere la malavita, non potranno farlo di sicuro i cittadini da soli.