Ennesimo venerd’ di protesta ed ennesimo venerdì di sangue in Siria dove la gente è scesa nuovamente in strada in diverse città per protestare contro il sanguinario regime di Bashar al-Assad, accolta come sempre dall’esercito che non ha esitato a sparare di nuovo contro la folla.
Dodici morti e decine di feriti si registrano ad Hama, ma molti altre vittime sono segnalate anche nelle città di Dayr az-Zor, nel Centro-Est del Paese, a Duma, ad Aleppo, a Idlib e a Homs. Decine di migliaia di manifestanti si sono radunati subito dopo la preghiera del venerdì come avviene ormai da diversi mesi, incuranti della durissima repressione del regime, il che dimostra come i siriani abbiano la ferma volontà di cacciare Assad.
Dal canto suo il dittatore continua imperterrito nella durissima repressione nell’indifferenza pressoché totale di un occidente complice in grado solo di proporre sanzioni che però non intaccano minimamente il regime, appoggiato da Iran, Russia e Cina. E’ chiaro che prima o poi la questione siriana dovrà essere affrontata come si deve e senza timore delle eventuali reazioni iraniane e degli altri complici dell’assassino siriano.
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