E così anche l’Austria si è volta a destra, anzi, si è volta all’estrema destra. E’ il naturale epilogo di una politica di sinistra arrogante e presuntuosa, una politica che erroneamente viene chiamata con il termine “progressista” ma che di progressista ha veramente ben poco. Sarebbe più appropriato chiamarla sfascista visto i risultati che ottiene.
Li riconosci subito i cosiddetti “progressisti”, Macbook a sinistra, copia digitale del New York Times (il Fatto Quotidiano di Obama) a destra e guai a chi critica la bibbia democrat. Sempre pronti a saltarti addosso non appena provi a dissentire con loro, pronti a insultare chiunque non condivida le loro idee, persone alle quali affibbiano con una semplicità devastante il titolo di “populista ignorante” o, peggio, “fascista e razzista” quando non addirittura “xenofobo”. Oltre la semplice arroganza, sono loro stessi populisti e spesso veri e propri ignoranti, attivisti non si sa bene di quale ideologia ma rigorosamente fedeli alle linee di quello che essi chiamano “progressismo”, una parola di cui probabilmente ignorano il vero significato e che plasmano a loro uso e consumo.
Sono questi signori i veri responsabili del ritorno della estrema destra in Europa, sono le loro assurde politiche a rendere facile il ritorno della vera xenofobia, non di quel titolo che con tanta facilità distribuiscono a destra e a manca a chi osa contestare la loro politica e la loro ideologia.
Ci sono delle volte che francamente rimango basito dalla violenza verbale di questi signori, da come sia facile per loro etichettare una persona che la vede in maniera diversa dalla loro. E allora non mi meraviglia affatto che l’uomo della strada, quello senza il Macbook e la copia digitale del New York Times, li castighi severamente. Ed è un peccato perché il progressismo, quello vero, quello cioè che tende a promuovere i Diritti Civili e sociali nonché le riforme liberali tenendo conto delle varie opinioni, non merita di essere ridotto alla macchietta in cui l’hanno trasformato certi personaggi di sinistra. E’ desolante vedere quello che sta accadendo per colpa di pochi ma agguerriti fanatici che si ritengono, per auto-elezione, esseri superiori sempre pronti a bacchettare gli altri (inferiori, naturalmente) che osano contraddire i loro fanatismi. Questo non è progressismo, è l’esatto contrario.
E allora, se la sinistra progressista è rappresentata da chi non è affatto un progressista non ci meravigliamo se le destre estreme e xenofobe conquistano pezzo dopo pezzo l’Europa, non fosse altro che per una naturale reazione alla loro arroganza.
ESATTAMENTE!
E poi, non cadiamo nella trappola dei media di sinistra: questi non sono neonazisti!
I neonazisti non si recano in pellegrinaggio a Yad Vashem, né difendono Israele contro l’UE!
I veri neonazisti oggi sfilano con le bandiere palestinesi!
Pienamente d’accordo. Il nazismo che fa paura non è quello dei nostalgici o di qualche naziskin sfigato, ma è quello dei propal, di chi brucia la bandiera altrui, di chi giustifica atti di terrorismo che non hanno come scopo la liberazione di un popolo (arabo), ma la distruzione di un altro (ebraico e/o israeliano). Oggi l’ideologia totalitaria razzista e genocida è nell’islam. Del resto non è che la storia è magistra votare perché torna uguale ma dovrebbe insegnare a cogliere gli indizi di pericoli sempre nuovi,