Un favore alle banche e una violazione delle norme europee il limite di spesa di 300 euro

Il nuovo Governo si è messo da subito all’opera e una delle misure che sembra vogliano approvare tra le prime che prenderanno è quella di abbassare la soglia degli acquisti in contanti a soli 300 euro (attualmente è di 2.500 euro), il tutto al fine di limitare l’acquisto in nero di beni.

Secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni, il Governo vorrebbe che la gente (compresi i pensionati) si abituasse a pagare con le carte di credito e con i bancomat, un po’ come succede nei paesi anglosassoni dove l’uso dei contanti è fortemente ridotto, al fine di tracciare meglio gli acquisti e di individuare quindi gli evasori. Per questo motivo vorrebbe imporre il limite di 300 euro per gli acquisti in contanti.

Solo che, ammesso che le indiscrezioni siano vere, il nuovo Governo italiano non fa i conti con la realtà italiana e, soprattutto, con le banche italiane. Se infatti è vero che un sistema del genere è ampliamente applicato all’estero e permette di monitorare moltissimi movimenti di denaro limitando fortemente le vendite i nero, è anche vero che all’estero l’uso della moneta elettronica non prevede spese mentre in Italia le commissioni bancarie e i costi arrivano in certi casi a sfiorare i tre euro per ogni operazioni. In sostanza un sistema così concepito farebbe guadagnare alle banche milioni e milioni di euro mentre costerebbe ai cittadini delle cifre che minerebbero fortemente le già poche risorse che hanno. E poi ci sarebbe un problema puramente tecnico: cosa ne facciamo delle monete da 500 euro? Con un sistema così concepito diventerebbero praticamente illegali in Italia. Non so, in tutta onestà, se tale decisione non faccia a cazzotti con le direttive europee, ma credo proprio di si.

Intendiamoci, l’idea di limitare l’acquisto in contanti è buona, anzi buonissima, al fine di limitare l’evasione fiscale, tuttavia se applicata con le attuali regole bancarie (leggi commissioni) diventa per la povera gente un fardello economico non da poco. Quindi prima di varare una norma del genere sarebbe indispensabile costringere le banche a portare le loro commissioni sui movimenti elettronici a zero o quantomeno a livello degli altri Paesi dove tale usanza è più diffusa. E poi il limite di 300 euro è onestamente troppo basso, sia per le ragioni che ho esposto sopra (regole europee), sia per le difficoltà oggettive che taluni potrebbero incontrare. Non penso solo agli anziani e ai pensionati, penso anche a coloro che per varie ragioni non possono accedere appieno ai servizi bancari (chi per esempio ha subito un fallimento o ha avuto problemi con qualche banca). Queste persone, e sono molte specie ultimamente, dovrebbero usare le carte prepagate con ulteriori costi aggiuntivi rispetto a quelle rilasciate dalle banche e agganciate a un conto corrente.

Spero vivamente che il nuovo Governo persi a queste difficoltà che sembrano risibili e banali ma che alla fine potrebbero incidere sui portafogli degli italiani, già alla canna del gas, in maniera davvero rilevante. Insomma, spero che il Governo Monti metta da parte gli interessi delle banche e privilegi quelli dei cittadini.

Roberto Delponte

4 commenti su “Un favore alle banche e una violazione delle norme europee il limite di spesa di 300 euro”

  1. Un salasso visto che le spese di un bonifico arrivano anche a tre euro
    e per operazioni con carta di credito a due !!!!!

  2. Infatti è una minchiata clamorosa. Oltretutto in questo articolo si solleva un problema a cui in pochi hanno effetivamente pensato, quello delle monete da 500 euro che con un provvedimento del genere diverrebbero illegali in Italia. Possibile che questi “grandi tecnici” non ci abbiano pensato?

  3. Capisco le preoccupazioni…maaaa…. Se uno paga con 500 euro in contanti una spesa massima di 300, non basta dargli il resto ?

  4. Beh no. Se la spesa massima in contanti sarà di 300 euro è palese che la moneta da 500 euro sarà fuorilegge altrimenti sarebbe troppo facile eludere il minimo imposto.

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