Delle elezioni amministrative 2021 rimarrà sicuramente un dato da record: l’astensione di oltre la metà degli aventi diritto, decine di milioni di italiani che hanno deciso scientemente di non andare a votare.
Ieri in tutte le TV fior di analisti, esperti e politici non hanno potuto fare a meno di porre l’accento su questo dato così eclatante che non si era mai verificato in maniera così massiccia.
Tuttavia pochi di loro hanno analizzato (o provato ad analizzare) da quale parte dello schieramento provenissero gli italiani che hanno deciso di non andare a votare.
Fatto salvo che il M5S è praticamente sparito (come è giusto che sia quando dimostri la tua totale incapacità a governare) e che quindi una parte di quel “non voto” possa venire da quella parte, credo che buona parte del resto provenga da destra, o almeno da quella destra moderata che non si riconosce nella linea di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini.
La prima, a mio modestissimo parere, ha indugiato troppo a smarcarsi da quei quattro fascisti riesumati dall’inchiesta di Fanpage.it.
La Meloni ha avuto l’occasione (ormai irripetibile) di dimostrare di essere in grado di guidare una destra liberale e finanche progressista che le avrebbe permesso di attingere a quel mare di voti della destra moderata che facevano capo a Berlusconi e l’ha buttata nel pattume.
Non c’entra niente l’ormai trita e ritrita questione sul disconoscimento del fascismo da parte di Fratelli d’Italia. Credo che ormai questo sia acclarato a dispetto di coloro che a sinistra vivono solo di questo. Credo invece che c’entri il disconoscimento di quella destra che fa l’occhiolino agli estremismi e che non piace affatto agli elettori della destra moderata.
Con quella titubanza la Meloni ha lasciato aperta una autostrada a chiunque si proponga come una destra moderata, liberale e persino progressista.
Si dirà che la Meloni continua a crescere nei sondaggi. Vero, ma a parte che sono preferenze cannibalizzate alla Lega, anche Marine Le Pen vince sempre nei sondaggi e mai alle elezioni. Perché? Perché quando si tratta di fare sul serio i francesi si guardano bene di mandare al governo chi ritengono troppo estremista. E così probabilmente avverrà in Italia. E se non c’è una destra moderata, a vincere è il non voto.
Alla Lega potrebbero averlo capito. Dubito che lo abbia capito Salvini che invece continua a rincorrere la Meloni perdendo una fiumana di preferenze (e anche di voti).
Non è quindi colpa della campagna elettorale, dei candidati scelti tardi e male o della stampa mainstream che ha “spinto” sulle inchieste di Fanpage.it o sulla vicenda Morisi (facendo oltre tutto il suo mestiere). La Meloni ha semplicemente perso l’attimo, ha perso l’occasione di prendere le distanze dalla destra estrema quando la maggior parte del bacino elettorale di destra è moderato.