Siamo allo scontro frontale tra le istituzioni e la cosa non può non preoccupare. Da una parte un Governo che non governa da diversi mesi preso com’è a difendere l’arroccamento del premier, dall’altra la magistratura che, fino a prova contraria, fa il suo lavoro portando avanti l’obbligatorietà dell’azione legale verso tutti i cittadini.
Il Paese è chiaramente diviso tra i sostenitori del Premier e chi invece gli è contro. Il rischio, molto concreto, è che in questa netta spaccatura si inseriscano elementi esterni che mirano a destabilizzare il paese con mezzi anti-democratici. Lo stesso rischio potrebbe arrivare da forze politiche che, messe in difficoltà dal susseguirsi degli eventi, siano portate a estremizzare lo scontro fino ad arrivare ad un vero e proprio scontro sociale. Questo non deve accadere.
In un contesto così drammatico per il nostro Paese l’unica figura che può garantire che tutto ciò non avvenga è il Presidente della Repubblica, tra l’altro l’uomo politico più apprezzato in assoluto dagli italiani. E’ il Presidente della Repubblica che ha i mezzi per imporre un abbassamento dei toni. E’ il Presidente della Repubblica che ha le prerogative per intervenire in questo scontro.
Questa associazione è molto preoccupata dell’escalation a cui si sta assistendo, una escalation che non può che portare ad una rischiosa “confusione sociale” proprio in un momento in cui il Mediterraneo, di cui l’Italia fa parte e ne è la porta verso l’Europa, si sta incendiando. Non possiamo infatti non far notare che le azioni di Governo verso i rischi di implosione del Mediterraneo sono praticamente nulle. Non possiamo tacere o far finta di non vedere che le tensioni nel Mediterraneo riguardano direttamente l’Italia e che né il Governo, né l’opposizione stanno affrontando con responsabilità la situazione, concentrate come sono nello scontro interno. Non possiamo non notare, infine, che mentre tutto il mondo industrializzato sta uscendo prepotentemente dalla crisi globale, l’Italia è ferma al palo senza per altro avere alcuna prerogativa per il futuro. E’ una situazione non più tollerabile e alla quale va in qualche modo posto rimedio.
Per questo motivo ci rivolgiamo al Presidente della Repubblica affinché ponga in essere quanto prima tutte le azioni che rientrano tra le sue prerogative per riportare il Paese al confronto democratico e pacato e soprattutto per tutelare tutte le Istituzioni del Paese e in particolare la Magistratura e la sua indipendenza.
Secondo Protocollo