Azerbaijan nel mirino dell’Iran. Fermati altri terroristi di Hezbollah a Baku

L’Iran ha avvertito l’Azerbaijan che se comprasse armi da Israele o favorisse in qualche modo lo Stato Ebraico, potrebbe subire “gravissime conseguenze”, anche militari. A dirlo ieri sono stati alcuni organi di stampa iraniana che hanno riportato la notizia che l’ambasciatore azero in Iran, Javanshir Akhundov,  è stato convocato dal Ministero degli Esteri iraniano per avere delucidazioni sulla notizia secondo la quale l’Azerbaijan avrebbe acquistato da Israele armi per un valore di 1,5 miliardi di dollari.

I media iraniani sostengono che l’Azerbaijan avrebbe comprato quelle armi allo scopo di attuare attentati in Iran e, riportando una frase attribuita all’ambasciatore azero a Teheran, per “riconquistare le terre azere sotto dominazione straniera”.

In realtà l’Iran sta cercando in tutti i modi di condizionare pesantemente la politica interna azera al fine di eliminare la possibilità che Israele usi il piccolo stato caucasico come “portaerei” per un eventuale attacco alle strutture nucleari iraniane. Da diversi mesi l’Azerbaijan è al centro di una vera e propria guerra di spie, una guerra sporca che si conduce con metodi da guerra fredda e che nelle scorse ore ha portato al fermo di alcuni membri di Hezbollah che stavano pianificando attentati contro personale israeliano a Baku. Secondo fonti della polizia, il commando terroristico irano/libanese doveva compiere un attentato contro elementi israeliani civili inviati a Baku per analizzare la situazione. Solo un mese fa erano stati sventati altri due attentati, uno diretto all’ambasciatore israeliano a Baku, Michael Lotem, mentre l’altro avrebbe preso di mira una sinagoga.

Nel colloquio di ieri gli iraniani hanno anche avvertito l’ambasciatore azero a Teheran che l’Iran non tollererà che l’Azerbaijan diventi una base del Mossad. Qualche settimana fa un presunto agente segreto israeliano, tale “Shimon”, aveva rilasciato una intervista al Times di Londra dove affermava che l’Azerbaijan era diventato per il Mossad una specie di “hub” da dove coordinare le azioni di spionaggio in Iran. In realtà, secondo diverse fonti, il piccolo Stato caucasico sarebbe letteralmente invaso da agenti segreti iraniani che hanno l’obbiettivo di individuare ed eliminare elementi israeliani, una vera e propria caccia all’uomo che solo grazie alla professionalità dell’intelligence israeliana non ha visto fino ad ora un vero e proprio bagno di sangue tra i civili israeliani. Ma gli ultimi arresti di terroristi di Hezbollah confermano che la caccia continua.

Sarah F.