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Hezbollah minaccia Israele ma la Ashton pensa ai terroristi detenuti e critica Gerusalemme

Franco Londei
Franco Londei 17 Febbraio 2013
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hezbolah-nasrallah-ashton

Siamo davvero al colmo. Mentre il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, lancia pesanti minacce su Israele e persino la Francia sta pensando di proporre all’Unione Europea di inserire il gruppo terrorista libanese nella lista nera europea, la rappresentate per la politica estera della UE, Catherine Ashton, incurante di tutto e di tutti, lancia un appello per i terroristi arabi detenuti in Israele.

Ma andiamo con ordine. I fatti sono avvenuti ambedue ieri a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Durante un discorso per la “giornata dei martiri” il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha parlato dal suo nascondiglio sotterraneo (la tana dove si è rifugiato come un topolino impaurito) a centinaia di sostenitori del gruppo terrorista sciita sponsorizzato dall’Iran. Nasrallah ha delirato sulle conclusioni a cui è arrivata la magistratura bulgara sull’attentato di Burgas nel quale morirono cinque turisti israeliani, conclusioni che puntano il dito sull’Iran come mandante dell’attentato e su Hezbollah come esecutore materiale. Ebbene, secondo Nasrallah sarebbe tutto un complotto ordito dai “perfidi israeliani” per avere una scusa buona per attaccare il Libano. E a questo punto che il “topolino impaurito” passa alle minacce e “avvisa Israele” che se dovesse attaccare il Libano una pioggia di fuoco si abbatterà sullo Stato Ebraico. «Hezbollah non è mai stato così forte e così ben armato – ha detto Nasrallah confermando così la totale inutilità di UNIFIL 2 – e non abbiamo bisogno né dell’Iran né della Siria per combattere una guerra contro Israele. Se solo un missile israeliano pioverà sul Libano centinaia di missili pioveranno su Israele e sulle sue centrali elettriche. Noi siamo abituati a stare al buio, ma il nemico sionista ha bisogno dell’energia elettrica per la sua economia. Distruggeremo l’economia sionista». Poi ha parlato di un disegno per inserire il Libano nella lista nera dell’Unione Europea (in realtà si vuole inserire solo Hezbollah e non il Libano) e che le conclusioni della magistratura bulgara fanno parte di questo disegno. Infine, e qui forse la minaccia più oscura, Nasrallah ha detto che Hezbollah farà di tutto perché ciò non avvenga e per difendere il Libano da qualsiasi minaccia.

Ci sarebbe di che pensare su questo chiarissimo messaggio lanciato da Hezbollah. Lo ha fatto il Ministro degli Esteri francese, Philippe Lalliot, il quale ha detto che la Francia intende proporre l’inserimento di Hezbollah (non del Libano) nella lista nera dell’Unione Europea e ha condannato le minacce di Nasrallah. Non lo ha fatto invece la rappresentante della politica estera della UE, la baronessa Catherine Ashton, che fedele come sempre alla sua linea politica anti-israeliana ha preferito sorvolare allegramente sulle minacce di Nasrallah e ha emesso un comunicato dove si dice “profondamente preoccupata per la salute di qualche terrorista arabo detenuto in Israele perché coinvolto in atti di terrorismo”. Alcuni terroristi arabi detenuti in Israele infatti da un po’ di tempo stanno facendo lo sciopero della fame per protestare contro la legge israeliana che proibisce ai loro famigliari di fargli visita in carcere e contro la riduzione dei benefici fin qui accordati dal Governo israeliano, quali la possibilità di studiare, di vedere la TV a qualsiasi ora del giorno, ecc. ecc. La Ashton ha criticato Israele per questa legge e ha invitato Gerusalemme a cambiarla permettendo ai famigliari dei terroristi (potenziali portatori di messaggi all’esterno) di far visita ai detenuti. Non una sola parola sulle minacce di Hezbollah e nemmeno sulla richiesta di inserire il gruppo terrorista libanese nella lista nera europea.

Ora, chiaramente non vi è nulla di nuovo in questo vergognoso comportamento di Catherine Ashton, è il solito copione. Tuttavia, siccome la baronessa inglese quando parla lo fa a nome di tutta l’Unione Europea e non a titolo personale, crediamo che sia arrivato il momento di intervenire con la sua rimozione dato che la stessa non solo non è stata eletta da nessuno ma nominata dai vertici europei (per altro non eletti nemmeno loro), ma riteniamo che non rappresenti affatto l’Unione Europea nella sua totalità ma solo una esigua minoranza che fa capo al movimento antisemita.

Siamo francamente nauseati da questa politica a senso unico di Catherine Ashton che dice di essere la rappresentante dell’intera Unione Europea e quindi di parlare a nome di tutti i cittadini della UE. La scorsa settimana abbiamo inviato un esposto al Parlamento Europeo chiedendo per l’ennesima volta la rimozione di Catherine Ashton dal suo ruolo, una richiesta che oggi confermiamo con più vigore dopo aver assistito all’ennesima intromissione negli affari di uno Stato,, Israele, che per altro non fa nemmeno parte dell’Unione Europea anche considerando il fatto che le stesse regole applicate dallo Stato Ebraico su detenuti di particolare pericolosità vengono applicate anche da altri Stati Europei (in Italia si chiama 41 bis) senza che nessuno senta il dovere di chiederne la rimozione.

Noemi Cabitza

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TAGGED: Catherine Ashton, hezbollah, israele, libano, nasrallah
Franco Londei 17 Febbraio 2013

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